Dal mare di Bonassola ad Harvard: lo “studio creativo” premia Michele

Un ragazzo con tante passioni, dalla musica allo sport alla... fisica

UNITI Michele Tienni insieme con la sorella più piccola di alcuni anni e i genitori, Claudia Araceli e Francesco Tienni

UNITI Michele Tienni insieme con la sorella più piccola di alcuni anni e i genitori, Claudia Araceli e Francesco Tienni

Bonassola, 15 luglio 2015 – CAMBRIDGE, MA 02138, Stati Uniti. Per i prossimi quattro anni, Michele Tienni abiterà a quell’indirizzo, perché è lì che sta, dal lontano 1636, l’Università di Harvard. Il giovane spezzino è uno dei due studenti del liceo scientifico ‘Pacinotti’ ad aver ottenuto la votazione di 100 e lode all’esame di maturità di quest’anno. Le due cose non sono legate, se non che l’ammissione all’istituto privato del Massachusetts evidenzia le grandi qualità di Michele, che ha compiuto 19 anni il 18 giugno scorso e ci parla, innanzitutto, di quel risultato ottenuto nella sede distaccata di Levanto.

«NON ERA CERTO il voto finale il mio primo obiettivo – esordisce il giovane ex studente della 5ªZ –. Mi è sempre interessato, soprattutto, soddisfare la curiosità nelle varie aree di studio». Allora ci spiega il suo segreto: «Bisogna solo aver voglia di studiare, sentirla dentro come una passione. Avendo tanti impegni, però, ho preso spunto dal metodo di apprendimento dei pitagorici, fondato sulla riflessione. Dunque, metabolizzati i concetti quando si è in classe, una media di due ore pomeridiane di studio e alla sera, prima di andare a letto, concentrarsi su quanto appreso durante il giorno. È anche un sistema per sviluppare la memoria e l’attenzione».

DEFINISCE il suo approccio, come ‘creativo’: «Non mi sono basato molto sui libri. Alcuni anni, addirittura non ho comprato diversi testi, preferendo approfondire gli argomenti in Internet». È arrivato anche alla fase nazionale delle Olimpiadi di Matematica e di Fisica: «Avrei potuto fare meglio in entrambe le competizioni, ma mi è mancata la concentrazione». Ovviamente era molto impegnato nei test per raggiungere l’università statunitense: lingua inglese («qualche lezione privata e tanti film in lingua originale»), fisica, matematica 2 e un esame generale. «Tutto ha iniziato a concretizzarsi in quarta, quando ho capito che potevo avere delle chance per affrontare il processo di iscrizione». E così, partirà il 21 agosto, poi quattro giorni di orientamento riservato agli studenti stranieri e poi via ai quattro anni di studi, vivendo nel college. «Cosa mi mancherà? La famiglia, gli amici e anche la cucina. Il mare c’è, sono vicino a Boston, ma non sarà certo quello del nostro litorale». Fino a qualche anno fa praticava atletica leggera, ora ama passeggiare e d’estate nuota molto. È arrivato al quinto anno di Conservatorio, ma gli ultimi tre per diplomarsi rimarranno, quantomeno, in stand-by. Non riuscirà a dedicarsi anche allo studio della musica. «Temevo, però, di dover abbandonare totalmente, invece ho scoperto che ad Harvard ci sono tante altre persone con i miei gusti e potrò continuare a suonare la tromba in qualche orchestra».

IL SUO FUTURO post-universitario sarà, probabilmente, ancora all’estero: «Alla fine dei primo dei quattro anni, ad Harvard si decide il corso e penso che sceglierò Fisica. A quel punto l’obiettivo diventerà quello di conseguire un dottorato di ricerca. L’ambito? La Fisica teorica, per la risoluzione dei problemi e la modellizzazione della realtà. Difficilmente potrò stare in Italia, sia per l’esiguità delle strutture, che per i fondi inadeguati in ambito accademico. In Svizzera o in Francia, già è tutta un’altra cosa». Comunque, una cosa è certa. «Ho già comprato il biglietto di ritorno per le vacanze – conclude Michele – e il 23 dicembre alle 13.30 atterrerò a Milano Linate, per tornare a respirare l’aria di casa, della mia Bonassola».