L’Italicum troppo di parte

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Firenze, 1 luglio 2016 - Caro direttore, vedo che adesso si parla di riportare l’Italicum alla Camera, e che Renzi sarebbe tentato di cambiarlo. I Cinquestelle all’opposto strepitano di fronte a questa evenienza, adesso, perché hanno capito che tutto sommato la legge tanto criticata gli torna comoda. Mi pare che manchi serietà da parte di tutti. 

Luigi Pobbiati

Caro Pobbiati, quando la politica era una cosa seria, ovvero molti ma molti anni fa, le leggi elettorali si facevano scrivere alle minoranze, così che non potesse esistere il sospetto che gli estensori perseguissero gli interessi di chi comanda. Era forse un’esagerazione, perché anche le minoranze avrebbero potuto scriverle pro domo loro, ma certo era la testimonianza di un principio acquisito: la legge elettorale non può essere scritta pensando che possa, anzi debba, avvantaggiare l’una o l’altra delle parti in causa. Si tratta delle regole del gioco, che possibilmente debbono durare anni, e resistere alle ingiurie del tempo e del deteriorarsi del confronto politico. Per questo devono essere scritte da tutte le forze politiche, cercando il massimo consenso possibile. Una pratica che negli ultimi anni è andata perdendosi.