Sub uccisi dalle bombole killer. Udienza fissata per il terzo imputato

Daniela Lucciola, che era stata prosciolta nel luglio scorso, dovrà tornare in aula lunedì 30 Secondo i giudici il 'non luogo a procedere' in questa fase non è possibile

Il sequestro delle bombole da parte della Guardia Costiera dopo il ritrovamento dei corpi

Il sequestro delle bombole da parte della Guardia Costiera dopo il ritrovamento dei corpi

Grosseto 16 maggio 2016 - Dovrà comparire davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio Compagnucci. Con udienza fissata per lunedì 30. Dopo che la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di proscioglimento per Daniela Lucciola, 44 anni, che è stata indagata per la morte dei tre sub umbri Fabio Giaimo, Enrico Cioli e Gian Luca Trevani, il 10 agosto del 2014.

All’epoca dei fatti Lucciola ricopriva il ruolo di amministratore unico della Underwater Activity, la società che gestiva il diving Abc di Talamone, dove le tre vittime quella domenica d’agosto noleggiarono le bombole killer. Lei, così come il compagno Andrea Montrone e il collaboratore del diving Maurizio Agnaletti, sono accusati di concorso in omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime nei confronti di altri due sub – Marco Barbacci e Maurizio Ciocca – che quella stessa domenica presero le bombole al diving Abc, accusando poi malori.

A luglio scorso il giudice dell’udienza preliminare dispose il rinvio a giudizio di Montrone, ritenuto colui che effettivamente gestiva il diving, e di Agnaletti, il collaboratore che la notte precedente la tragedia, lo aveva aiutato a caricare le bombole dove finirono pesanti quantità di monossido di carbonio. Quantità che sono state ritenute la causa della morte dei tre sub umbri. Lo stesso giudice dispose invece il non luogo a procedere di Lucciola, perché «la stessa non aveva assunto alcun ruolo di responsabilità all’interno della società, rivestendo unicamente una posizione formale», come spiegò allora il gup di Grosseto. Limitandosi in sostanza a ricoprire un ruolo puramente formale, senza alcun incarico o controllo.

A dicembre scorso è iniziato il processo per Montrone e Agnaletti e nel frattempo la procura ha proposto ricorso contro il non luogo a procedere di Lucciola. Ricorso accolto dalla Corte di Cassazione. I giudici della quarta sezione penale hanno rilevato come non possa essere esclusa «l’area delle possibili differenti valutazioni del materiale probatorio complessivamente acquisito...anche sotto il profilo della ragionevole prevedibilità di un differente approccio sulle responsabilità dei soggetti coinvolti». In sostanza non si può escludere che il materiale raccolto dalla procura possa essere diversamente valutato in sede di dibattimento. Lunedì 30 quindi Lucciola dovrà comparire davanti a un altro gup che valutarà la reiterata richiesta di rinvio a giudizio per concorso in omicidio colposo e lesioni.