Lotta al terrorismo, arresti e perquisizioni in Maremma: "Pronti a combattere in Siria"

Operazione della Digos tra Lombardia e provincia di Grosseto: indagini su italiani convertiti e su albanesi pronti a partire per combattere in Siria. Tra gli arrestati ci sono diversi familiari di Maria Giulia Sergio, la giovane convertita all'Islam con il nome di Fatima Az Zahra / FATIMA E GLI ALTRI: INDAGINI SERRATE SULLE INFILTRAZIONI ISLAMISTE / GUARDA IL VIDEO DI MEDIASET / LA STORIA DI MARIA GIULIA

Fatima Az Zahra, al secolo Maria Giulia Sergio

Fatima Az Zahra, al secolo Maria Giulia Sergio

Grosseto, 1 luglio 2015 - Riguarda anche la provincia di Grosseto l'operazione antiterrorismo condotta dalla Digos di Milano e che ha portato a 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere e perquisizioni nelle province di Milano, Bergamo, Grosseto e in una cittadina dell' Albania.

Le indagini degli inquirenti si sono concentrate su due nuclei familiari, uno formato da cittadini italiani convertiti da qualche anno all'Islam e determinati secondo gli inquirenti a partire per la Siria, l'altro composto da cittadini di nazionalità albanese residenti nella provincia grossetana. Il legame tra le due famiglie è rappresentato dal matrimonio tra una ragazza italiana e un albanese, che dopo le nozze del settembre scorso hanno deciso di partire assieme per combattere in Siria. Gli arrestati sono 4 italiani, un canadese e 5 albanesi, accusati a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo e di organizzazione del viaggio per finalità di terrorismo.

in particolare nel mirino della Digos sono finiti la suocera di Maria Giulia Sergio, Arta Kacabuni, 41 anni, madre del marito della convertita italiana all'Islam, Aldo Kobuzi, 27, che sta combattendo in Siria, e lo zio di questi, Baki Coku, 37, in questi giorni in Albania ma abitante ad Arcille di Campagnatico (Grosseto). Arta Kacabuni è stata arrestata stamani a Scansano (Grosseto).

Maria Giulia Sergio, la giovane di 27 anni convertita all'Islam con il nome di 'Fatima Az Zahra', su Facebook, qualche anno fa, si augurava in nome di «Allah» la «vittoria sui miscredenti». La giovane, originaria di Torre del Greco (Napoli), ha vissuto nell'hinterland milanese e poi in Toscana prima di partire per la Siria per combattere a fianco dell'Isis. In manette sono finiti anche suo padre (Sergio), sua madre (Assunta) e sua sorella (Marianna), arrestati a Inzago, piccolo comune in provincia di Milano. Lei, invece, resta una dei cinque ricercati che mancano all'appello. Con molta probabilità si trova ancora in Siria, dove sembra che i famigliari la stessero per raggiungere per unirsi alla causa del Califfato.