Concordia, i legali dei naufraghi: "I pm interroghino di nuovo Domnica"

Il pool di legali 'Giustizia per la Concordia' chiede ai pm che la Cemortan chiarisca le sue frasi sul presunto tentativo di far arrivare un elicottero al Giglio per salvare lei, Schettino e Ciro Onorato / IN AULA I TRAUMI DEI NAUFRAGHI/ L'INCHIESTA DI REPORT: MALFUNZIONAMENTI NELLA NAVE/ TAPIRO D'ORO A SCHETTINO/SCHETTINO VINCE UN CAUSA/DOMNICA: "UN ELICOTTERO ASPETTAVA ME E SCHETTINO"

Domnica Cemortan

Domnica Cemortan

Grosseto, 21 ottobre 2014 - "Con Schettino salimmo al ponte 11 penso per aspettare un elicottero". La rivelazione della moldava Domnica Cemortan non cambia la ricostruzione dell’incidente, ma, come afferma la stessa moldava, «riaccende i riflettori sulla notte del 13 gennaio 2013 e mostra nello sviluppo delle operazioni di soccorso alcune stranezze. Mentre a bordo si scatenava l’inferno e decine di persone perdevano la vita, veniva predisposta un’uscita rapida e indolore per pochi privilegiati». Ha suscitato scalpore l'ultima rivelazione della ballerina e ora gli avvocati dei naufraghi della Costa Concordia chiedono alla procura di Grosseto di convocare e interrogare la moldava sulle sue recenti dichiarazioni fatte a mass media in Italia. In particolare, il pool di legali 'Giustizia per la Concordia' chiede ai pm che la Cemortan chiarisca le sue frasi sul presunto tentativo di far arrivare un elicottero al Giglio per salvare lei, Schettino e Ciro Onorato; sul presunto tentativo di recuperare un borsone da parte di Costa spa; sul contenuto del borsone stesso. I legali chiedono alla procura che la Cemortan riveli il nome dell'ufficiale che prese in consegna il borsone e se lei stessa sia a conoscenza dell'eventuale assunzione di stupefacenti da parte di ufficiali presenti in plancia, o la sera del naufragio o, comunque, nella crociera. Gli avvocati di 'Giustizia per la Concordia' Cesare Bulgheroni, Massimiliano Gabrielli e Alessandra Guarini avevano convocato la Cemortan, secondo le modalita' delle cosiddette indagini difensive, per il 10 ottobre scorso in un loro studio a Milano. Volevano interrogarla perche' la ex ballerina e hostess di Costa spa ha detto ai mass media cose diverse da quelle riferite negli interrogatori e potrebbe esser stata testimone di fatti ancora non accertati della sera del 13 gennaio 2012. Tuttavia la moldava, dopo aver in un primo momento accettato di incontrarli, cambio' idea e non ci ando'. Ora 'Giustizia per la Concordia' coinvolge la procura, che ha sette giorni per convocarla. "Se fosse vero quello che la Cemortan ha detto sull'elicottero e sul borsone - commentano i legali dei naufraghi - vorrebbe dire che la compagnia Costa Crociere mentre infuriava il naufragio e c'erano i passeggeri da salvare, si preoccupo' di distogliere alcuni membri dell'equipaggio dalle attivita' di soccorso per dedicarsi ad altro". ​SCHETTINO Intanto resta di 43 nomi la lista testimoni presentata dalla difesa di Francesco Schettino. I suoi avvocati avevano proposto di accorciarla a una ventina di persone nel caso in cui il pubblico ministero avesse accettato la proposta della stessa difesa di far esaminare Schettino al processo non il 2 dicembre, come e' fissato, ma alcune udienze piu' avanti, cioe' dopo le audizioni dei 'suoi' testimoni. Il pm pero' nell'udienza di oggi si e' opposto alla difesa, cosi' Schettino, come da programma, verra' sentito prima della sua lista testimoni "che - ha riferito l'avvocato Domenico Pepe - rimangono a questo punto 43. Avevamo fatto quella proposta anche per snellire il processo pensando di ridurne il numero". Anche oggi l'ex comandante della Costa Concordia era assente dall'aula (sesta volta di fila). L'udienza ha visto sfilare come testimoni alcuni naufraghi che hanno ulteriormente riferito delle difficolta' di ricevere assistenza dal personale di bordo nei drammatici momenti del naufragio. Oggi per la prima volta nel processo un testimone, titolare di un'attivita' di 'diving' sull'isola, ha introdotto il tema dei danni al turismo del Giglio, con presenze calate e disdette a causa del naufragio. Solo per le disdette ha lamentato un danno di 58.000 euro.