Moglie e marito vincono contro l'azienda: reintegro per lei, risarcimento per lui

L'uomo era stato licenziato, lei poco dopo trasferita da Castiglione

Un processo

Un processo

Grosseto, 5 luglio 2015 - Lui licenziato in tronco e lei dopo poco più di un anno trasferita alla sede di Baia Domizia, in provincia di Caserta. A centinaia di chilometri di distanza da casa e dal marito, il quale peraltro era rimasto senza lavoro. Una vita familiare rivoluzionata dalle scelte dell’azienda per cui entrambi, marito e moglie, lavoravano da molti anni: il resort «Riva del Sole» di Castiglione della Pescaia. Entrambi per motivi diversi hanno deciso di impugnare le decisione della direzione generale della famosa struttura turistica. Entrambi, proprio di recente e a distanza di quindici giorni l’uno dall’altra, hanno visto prevalere le proprie ragioni. L’uomo, licenziato a giugno del 2013, alla fine di maggio ha ottenuto di vedere l’azienda condannata a pagargli un cospicuo risarcimento.

Secondo la Corte di Appello di Firenze non è stato provato lo «svuotamento di mansioni, tanto da farne risultare superflua la sua figura». L’uomo, italo-svedese, che lavorava per la struttura ricettiva da circa dieci anni, al momento del licenziamento ricopriva il ruolo di direttore operativo. Mentre la lettera di licenziamento era stata firmata dal nuovo direttore generale, da poco subentrato al predecessore. Non c’erano quindi motivi di «dare il benservito» al dipendente. Così hanno sentenziato i giudici della sezione lavoro della Corte di Appello. Riconoscendo all’ex dipendente il diritto a un risarcimento di 15 mensilità, all’incirca cinquantamila euro. La legge Fornero, infatti, non prevede il reintegro.

Una via a parte, ma parallela, è stata percorsa dalla moglie, che aveva iniziato a lavorare per la struttura Riva del Sole nel 2006, poi diventata capo del ricevimento. Ricoprendo il ruolo per alcuni anni, fino al 2011, anche per la struttura di Baia Domizia, all’epoca gestita dalla stessa proprietà Sindacati Svedesi che gestiscono Riva del Sole. Proprio facendo leva su questo, la nuova direzione generale a ottobre del 2014 comunicò alla dipendente il trasferimento in provincia di Caserta, anche in virtù della cessione del ramo d’azienda per quanto riguarda La Serra. Il suo precedente impegno anche in quella struttura fu messo a base della giustificazione del trasferimento. In sostanza la coppia si trovava a dover vivere di un solo stipendio e a distanza di centinaia di chilometri dal luogo di origine e con un figlio piccolo. Pochi giorni fa il giudice del lavoro ha però ritenuto infondate le ragioni del trasferimento e ha disposto il reintegro della dipendente nella struttura di Castiglione della Pescaia. Entrambi sono stati assistiti dall’avvocato Marco Picchi.

Cristina Rufini