Da Pitigliano al carcere di Volterra: note gospel per i detenuti

Il coro Happiness Choir e Claudia Francardi impegnati domenica

ESPERIENZE A sinistra Irene Sisi e Claudia Francardi,qui sotto una delle cene galeotte a Volterra con all’estrema destra Innocenti

ESPERIENZE A sinistra Irene Sisi e Claudia Francardi,qui sotto una delle cene galeotte a Volterra con all’estrema destra Innocenti

Grosseto, 21 novembre 2014 - UN CONCERTO per i carcerati di Volterra. Dopo l’esperienza di Rebibbia, il coro gospel di Pitigliano domenica sarà appunto nel carcere volterrano, dove peraltro è detenuto con «fine pena mai» l’arcidossino Francesco Innocenti, condannato con sentenza passata in giudicato per l’omicidio di Ausonio Coli, l’8 marzo del 2004. Happiness Choir, il coro della città del tufo, diretto dalla maestra Giorgia Iaconetti e di cui fa parte anche Claudia Francardi, parteciperà alla messa celebrata dal cappellano e poi in un concerto per i carcerati.

«NON È la prima esperienza del genere – spiega Francardi, la vedova del carabiniere Antonio Santarelli, ucciso il 25 aprile del 2011 – siamo già state nel carcere romano, ed è stata un’esperienza incredibile, per questo quando il cappellano del carcere di Volterra mi ha proposto l’idea, abbiamo accettato subito». E’ un passaggio, uno dei tanti che Claudia sta compiendo in un mondo, quelle dei carcerati, che l’ha prima travolta e poi coinvolta. Insieme alla madre di Matteo Gorelli, il ragazzo che ha ucciso suo marito. Il concerto a Volterra è qualcosa di diverso, ma ogni esperienza con chi deve scontare una pena porta Claudia a parlare dell’associazione «AmiCainoAbele» che ha fondato insieme alla madre di Gorelli, Irene Sisi e a don Enzo Capitani. Il loro è un impegno per affermare la giustizia riparatrice.

«ANZI, forse è meglio dire conciliatrice – precisa Claudia – E’ un impegno importante, lo sappiamo. Non è una strada facile da percorrere, ma riteniamo che il fatto di vedere insieme la madre di chi ha ucciso con la moglie della vittima possa facilitare. Il nostro non è un impegno comune svolto separatamente. E’ un percorso che affrontiamo insieme, perché anche visivamente si percepisca quanto sia importante che vittime e rei siano considerati. Ricordati anche quando i riflettori si spengono». L’impegno con l’associazione, che è stata presentata a Grosseto alla fine di settembre scorso, è sempre più importante e coinvolgente.

PERALTRO proprio al carcere di Volterra – conclude Claudia – sono stata con Irene in estate scorsa e durante una delle cene galeotte che vengono organizzate nel carcere. Gli impegni con l’associazione proseguono e si intensificano: di recente abbiamo parlato a un convegno alla presenza di 500 giovani. Sono molto interessati e attenti a questa tematica. L’ho sperimentato di recente anche all’istituto Nautico di Porto Santo Stefano». Intanto, prima del prossimo impegno con AmiCainoAbele, Claudia Francardi domenica sarà a Volterra insieme alla coriste per portare un raggio di felicità tra le mura di un carcere.

Cristina Rufini