Un cane
Grosseto, 31 luglio 2016 - E’ Entrato in sala operatoria ieri sera. I medici del Misericordia hanno tentato di non ricorrere all’amputazione del braccio che è stato divorato dal suo cane: un pastore maremmano. L’animale si è scagliato ieri poco le 19 addosso al suo padrone, un grossetano di quarantuno anni. Entrambi si trovano all’interno di un rimessaggio di roulotte quando è iniziato il dramma. Impossibile al momento sapere che cosa abbia fatto scattare nel cane questa rabbia cieca, tanto da attaccare violentemente il suo padrone. Colui che conosce da anni. Il cane l’ha attaccato a una gamba e poi a un braccio, probabilmente perché il quarantenne ha tentato di allontanarlo, parandoglielo davanti. Lo ha stritolato, tanto che dopo i primi accertamenti non è escluso che i medici debbano ricorrere a una semi amputazione.
Sul luogo dell’aggressione, oltre i sanitari del 118, i quali hanno prestato i primi soccorsi, sono intervenuti anche gli agenti della polizia municipale. A loro il compito di ricostruire, anche sentendo il quarantenne aggredito, che cosa potrebbe avere scatenato una simile rabbia. E’ stato allertato anche il veterinario che ha visitato l’animale. Quando l’uomo è arrivato al pronto soccorso del Misericordia le sue condizioni sembravano disperate. Poi la decisione di intervenire subito per limitare i danni il più possibile, ma quando è entrato nella sala operatoria dell’ospedale Misericordia di Grosseto non la possibilità che fosse necessaria l’amputazione era molto concreta, anche se è stato fatto di tutto per scongiurarla.
Dovrà essere lui stesso, quando si sarà ripreso, a spiegare come è accaduta l’aggressione, perché non è stato in grado di fermare quell’animale che conosce da tempo e che certo non si è trovato davanti uno sconosciuto, tanto da giustificare una simile aggressione. Con così tanta violenza da sbranargli un braccio. Gli agenti della polizia municipale hanno comunque riportato a verbale quando accaduto. Dovrà essere presa una decisione anche sul destinato del pastore maremmano che in un sabato pomeriggio ha aggredito quell’uomo che conosce benissimo.