World League a Firenze, l'orgoglio delle iraniane: sfidano il regime che le bandisce dai match maschili / FOTO

Le sfide della squadra iraniana sono molto seguite al Mandela Forum LE IMMAGINI DELLE TIFOSE

Una tifosa iraniana durante la World League di volley al Mandela Forum (Germogli)

Una tifosa iraniana durante la World League di volley al Mandela Forum (Germogli)

Firenze, 19 luglio 2014 - Hanno sfidato a Firenze il regime iraniano, tifando al Mandela Forum per la loro Nazionale, dipingendosi il volto e cantando insieme a tutti gli altri supporter. Quello che per noi è scontato, ovvero che una donna possa sostenere la sua squadra in un impianto sportivo, in Iran è divieto. Il regime, tra i confini nazionali fa grosse difficoltà alle donne che vogliono partecipare come spettatrici a eventi sportivi maschili. Di fatto c'è il divieto per il sesso femminile di entrare negli impianti in cui si svolgono gare degli uomini. E dopo le polemiche di Iran-Brasile giocata qualche settimana fa a Teheran, in cui appunto le signore furono bandite dall'assistere alla gara, a Firenze, durante le partite della World League, le donne iraniane hanno sfidato il regime, entrando e tifando come è giusto che sia in un Paese libero. Il telecronista Rai Alessandro Antinelli ha sottolineato tutto questo con un tweet. 

Anche le istituzioni fiorentine sono intervenute sulla questione.  “La nostra città, una delle capitali mondiali della cultura, non può accettare il non rispetto dei diritti umani – sostengono i consiglieri -. Vogliamo citare le parole di Nelson Mandela: ‘E' importante che tutte le strutture del governo, presidente compreso, capiscano appieno che non è possibile raggiungere la libertà se le donne non sono emancipate da ogni forma di oppressione”: questo un passo del testo approvato all'unanimità dal consiglio comunale di Firenze. Fuori dal Mandela Forum si sono svolte anche manifestazioni di protesta da parte dei supporter iraniani contro il regime. 

Coloratissime e rumorose, le supporter dell'Iran hanno assistito alla vittoria della loro squadra. Un grande orgoglio nei loro sguardi. Sperando che un assurdo divieto nella loro Patria possa essere un giorno soltanto un ricordo. 

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