"Stanotte a Firenze", Uffizi in tv tra droni e segreti

Giannini, Bocelli e Toscani star dello speciale su Rai1 con Alberto Angela

La presentazione di "Stanotte a Firenze" (foto Marco Mori/New Pressphoto)

La presentazione di "Stanotte a Firenze" (foto Marco Mori/New Pressphoto)

Firenze, 7 giugno 2016 - "Ho pensato di dedicare a Firenze questa idea che nasce da anni di lavoro. Quando finiamo di girare in un museo accade di notte, dal Louvre a British Museum ai Musei Vaticani. Perché te lo dicono: se volete filmare, di notte. Quindi è nata questa idea: ma perché non raccontare a chi sta a casa questa grande emozione? E magari allargarla alla città?".

Alberto Angela ci porta alla scoperta di qualcosa difficile da vedere: l’Arno illuminato dalle stelle e anche piazza della Signoria senza turisti. Si intitola Stanotte a Firenze lo speciale ideato e condotto da Alberto Angela, in onda su Rai1 il 9 giugno, che un anno dopo "Stanotte al Museo Egizio di Torino", parte alla scoperta della capitale del Rinascimento italiano.

Angela di cosa si tratta?

"E’ un viaggio in notturna per la prima volta ripreso dalla Rai, in altissima definizione. Un documentario che mi ha molto emozionato, con la partecipazione di grandi nomi come Andrea Bocelli, Oliviero Toscani, Giusi Buscemi, Giancarlo Giannini. Abbiamo girato tanto materiale e usato varie tecniche, dai droni, alle ricostruzioni, fino ad arrivare a dipinti che addirittura vivono e set di restauro alla Csi".

Un lavoro stimolante.

"Per me è stata una grande emozione, anche perché abbiamo cercato di rendere tridimensionale quella Firenze che leggiamo sui libri di storia dell’arte. Una città in cui l’uomo si vede al meglio delle sue capacità del creare ma anche della scienza e del pensare".

Cosa l’ha colpita in questo viaggio?

"Quando l’obiettivo è una città addormentata il discorso cambia. A Firenze, anche nella semplice trattoria dove si aspetta di mangiare, alzando la testa si vede un soffitto che ha la sua storia. E di questo non ce ne accorgiamo più, talmente siamo assuefatti alla bellezza. Perchè è anche giusto che sia così, ma il nostro passato è il frutto di una cultura ricchissima. Allora ho pensato di trasformare Firenze in un tessuto ricamato dalla storia, da attraversare, da capire e riscoprire".

Alberto, cosa l’ha colpita di più?

"L’Istituto degli Innocenti. Cioè mentre a Firenze si facevano legrandi opere c’era l’ospedale dove venivano abbandonati i bambini, l’istituto delle infanzie negate. E così, accanto ai grandi capolavori c’era un mondo diverso. Io credo che si debba essere umili nella vita. E forse anche per quei bambini è arrivato un po’ un riscatto".

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