Fiorentina-Juventus, Bernardeschi sfida il "Pipita"

Federico e Higuain sono i due giocatori che possono decidere la partita. Caso Kalinic, la società: andrà via solo se pagheranno 50 milioni

Federico Bernardeschi

Federico Bernardeschi

Firenze, 14 gennaio 2017 - Per siamo 17 a 11 per Higuain, che fra gli attaccanti non è l’ultimo degli scarsi e qualche euruccio è stato pagato dalla Juve per fare il centravanti, ma nel conto dei gol stagionali Bernardeschi ha dalla sua una qualità in più: ha cominciato a segnare con regolarità solo dal 23 ottobre (Cagliari-Fiorentina), cioè la dodicesima partita. Facendo le debite proporzioni con il Pipita – altro ruolo, altra squadra intorno – anche il passo del numero 10 viola è di altissimo livello. Non è probabilmente un caso che i gol siano arrivati con regolarità quando la Fiorentina ha cambiato modulo, restituendo a Bernardeschi la possibilità di gestire con maggiore libertà le sue inclinazioni da attaccante.    Affrancato dai compiti di copertura sulla fascia propri del 3-4-2-1, Bernardeschi ha preso confidenza con il tiro nello specchio della porta e soprattutto con i gol. E’ lui ora che fa la differenza, è lui che molti top club seguono cercando di fissare un prezzo, almeno virtuale, per innescare un attacco a giugno. Non ci sono clausole per trattenere Bernardeschi, ma la Fiorentina la scorsa estate ha rifiutato due offerte da 30 milioni arrivate da Juventus e Inter. Seconda spiegazione: non sono arrivati segnali di ’uscita’ da parte del giocatore e del suo manager e – questo è il pensiero di Corvino – le clausole vengono stabilite solo quando un giocatore fa sapere che vorrebbe cambiare aria. Quello che a quanto pare è successo la scorsa estate con Kalinic, visto che la rescissione è stata fissata dal direttore sportivo viola a 50 milioni.

La situazione ora è questa: la Fiorentina sa che sono in corso trattative fra il Tianjin e l’entourage del giocatore, ma ha ribadito che Kalinic potrà andarsene solo in cambio di 50 milioni. Se dovesse trovare un’intesa economica con il centravanti croato, il Tianjin dovrà dunque presentarsi con l’intera somma stabilita dalla clausola. Che non ha scadenza, per cui l’operazione potrebbe essere chiusa unilateralmente anche l’ultima ora dell’ultimo giorno del mercato. In quel caso come reinvestirebbe i soldi la Fiorentina? Capitolo tutto da stabilire, partendo però dal presupposto che Corvino non vuole commettere errori – e fa sapere in giro che in attacco e in difesa sarebbe difficilissimo trovare rinforzi funzionali a gennaio, a centrocampo magari la scelta sarebbe maggiore – e che l’eventuale plusvalenza andrebbe in cassa per il mercato estivo. Quando a occhio partirà una vera e propria smazzata. Nel frattempo Toledo è davvero vicino alla fine della sua mai cominciata avventura viola, avendo chiesto di poter giocare con continuità (trattativa avviata con il Las Palmas, in Spagna). Comunque vada i minuti saranno senz’altro di più rispetto a quelli messi insieme nel campionato italiano: zero.

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