Fiorentina, vendita di Kalinic entro Ferragosto, o rischio rinvio

Il caso dell'attaccante, che potrebbe finire al Milan, infiamma ancora il mercato viola

Nikola Kalinic in azione

Nikola Kalinic in azione

Firenze, 8 agosto 2017 - Sette giorni per sbrogliare la matassa Kalinic. O forse no? E ci sarà, quindi, da aspettarsi mosse a sorpresa. Magari allo sprint di fine mese? Chissà, obiettivamente, come la pensa Pioli sulla questione, visto che secondo le spietate leggi del mercato, il tecnico rischia di completare il suo lavoro estivo con il croato nel... motore, per poi vederlo partire (con destinazione Milan) in un batter d’occhio.

Già, il Milan. Proprio l’atteggiamento del club rossonero rischia di rendere ancora più problematica la posizione dell’attaccante. Attaccante che, non è una novità, ha apertamente dichiarato di voler lasciare la Fiorentina con destinazione Milano e che quindi è in attesa, giorno dopo giorno, ora dopo ora, della soluzione giusta per poter realizzare il suo progetto.

La situazione però è in stallo. E facile da riassumere: la Fiorentina si aspetta che Kalinic porti in cassa una trentina di milioni, mentre il Milan sul piatto ne ha messi dieci di meno (e quindi 20). Stop. Qui ci si è fermati quasi un mese fa e la situazione non ha avuto evoluzioni. La prossima, pare, potrebbe esserci intorno a Ferragosto quando Fiorentina e Milan proveranno a studiare un modo per andarsi un po’ incontro. Già, ma come? Il Milan potrebbe alzare la propria offerta? E’ possibile, ma la Fiorentina per essere ancora più convincente starebbe pensando (per incassare tutti e 30 i milioni) a rateizzare il pagamento di Nikola in tre tranche identiche (da 10 milioni) un po’ come è accaduto con la clausola rescissoria versata dall’Inter per Vecino (due rate da 12 milioni anzichè un pagamento unico di 24 milioni).

Le prove per trovare un accordo, dunque, andranno in scena nel giro di una settimana, poi... poi in caso di mancato via libera all’operazione, ecco che Pioli e la Fiorentina correranno il rischio di ritrovarsi a utilizzare Nikola alla prima di campionato (a casa dell’Inter) e magari vedere il giocatore fare la valigia poche ore dopo. Insomma, una situazione che non farebbe bene a nessuno e ancora meno, se possibile, a Pioli che potrebbe così essere chiamato a dire la sua sui tempi di soluzione del caso Kalinic. C’è poi un’ultima questione da non sottovalutare. Nessuno potrà mai avere la certezza che il Milan, una volta non riuscito a portare a termine in estate l’operazione per strappare il croato ai viola, non decida di ritentare l’assalto al prossimo mercato d’inverno.

Lo scenario potrebbe essere possibile e addirittura più rischioso di quello attuale. In effetti, quale sarebbe la risposta della Fiorentina se il Milan, a gennaio decidesse davvero di versare tutti e 30 i milioni per assicurarsi Kalinic? La questione, in altre parole, è da prendere in considerazione adesso anche, appunto, per evitare che il già infinito tormentone legato a Kalinic possa avere un’ulteriore e complicata appendice. Da ricordare che al croato è poi legato a doppio filo anche l’affare Simeone. Anche l’argentino, proprio come Nikola sta lavorando con la sua maglia attuale (quella del Genoa) con il rischio di dover iniziare la stagione in rossoblù per poi ritrovarsi quasi di botto a giocare per la Fiorentina.

Ieri infine si sera diffusa la voce di un possibile nuovo vertice fra il manager di Kalinic e Corvino. Nessun contatto, invece, di questo tipo. E, come detto, prossima puntata solo fra qualche giorno. Per un caldissimo Ferragosto di mercato.

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