Le chiavi di Firenze a Panariello, Conti e Pieraccioni. Nuove date del tour / FOTO e VIDEO

La cerimonia a Palazzo Vecchio. Il trio si riunirà anche a Sanremo? Conti dice di no, ma...

Da sin. Nardella, Pieraccioni, Conti e Panariello (foto Moggi/New Pressphoto)

Da sin. Nardella, Pieraccioni, Conti e Panariello (foto Moggi/New Pressphoto)

Firenze, 14 novembre 2016 - “Tre ambasciatori” di Firenze e della fiorentinità nel mondo: così li ha chiamati il sindaco Dario Nardella, nel consegnare loro le chiavi della città. Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, tra una serata e l'altra del loro strepitoso tour che li rivede insieme vent'anni dopo “Fratelli d'Italia”, trasformano poi la cerimonia in un vero e proprio sketch. Nardella spiega la motivazione dell'omaggio: “In occasione del grande successo dello show abbiamo pensato di conferire questo riconoscimento in segno di gratitudine e lo facciamo con gioia: Firenze abbraccia di nuovo i suoi artisti, Firenze è una fabbrica di talenti e voi ne siete la più alta espressione”.

Poi la consegna delle chiavi: “Sono particolarmente orgoglioso – dice Conti – è un quadruplo onore, mai avrei immaginato che questo bambino cresciuto a Rifredi, che già chiamavano Calimero, un giorno avrebbe ricevuto le chiavi della città. Bisogna sempre avere un po' della nostra bischeraggine, nella vita aiuta sempre. Se poi nella gavetta trovi due fuoriclasse come Leonardo e Giorgio, allora tutto diventa più facile”.

Parola a Panariello: “Dare questo riconoscimento a Conti è un segno di integrazione – scherza re Giorgio – Lui e Leonardo mi hanno sempre fatto sentire fiorentino. Appartengo alla mia Versilia ma mi sento anche fiorentino. Le chiavi? Me le hanno date anche per la pazienza che ho a portare in giro questi due anziani”.

E infine tocca a Pieraccioni: “Sindaco, siamo sicuri che ora non ci arriva un bollettino da pagare per queste chiavi? Comunque ho deciso, è un'idea che mi è venuta stamani: con le chiavi chiuderò via dell'Agnolo, la farò pedonale. Scherzi a parte, io ormai mi commuovo solo a parlare di tre cose: mia figlia, mio babbo e Firenze. L'entusiasmo della città ci ha sempre premiati e se Cecchi Gori produsse il mio primo film fu perché sapeva che c'era l'amore di Firenze e della Toscana”.

Una cerimonia, quella della consegna delle chiavi della città nella sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, che si è tenuta poche ore prima dello spettacolo del Mandela Forum: la sesta serata a Firenze col tutto esaurito, con altre sei date già fissate al palasport (28, 29 e 30 dicembre, poi 2, 3 e 4 gennaio) e l'annuncio di due ulteriori repliche fiorentine il 6 e il 7 gennaio: poi lo stop per Sanremo, condotto da Conti, e la ripresa del tour a primavera. In mezzo anche le due date al Modigliani Forum di Livorno, il 26 e 27 novembre.

A proposito di Sanremo, ma è vera la voce che vuole Pieraccioni e Panariello sul palco dell'Ariston con il loro “capocomico” Conti? Il presentatore dice no, “ci son già stati l'anno scorso, non possiamo fare sempre le stesse cose, e poi a sopportarli...”. Pieraccioni la butta sul ridere: “Troppe gallerie per andare a Sanremo, io non ci vo. Forse il prossimo anno, se glielo fanno rifare a Conti”. Insomma, smentiscono... ma sarà vero?

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