Una scena dl film 'Ti proteggerò'
Firenze, 27 giugno 2017 - Un omicidio efferato, un giovane avvocato, una Firenze oscura e misteriosa. Sono questi gli ingredienti del thriller «Ti proteggerò», un film tutto fiorentino, dal set allo staff, in arrivo al cinema Principe da giovedì 29 giugno (allo spettacolo delle 20,10 con il cast). Attore protagonista, sceneggiatore e regista del film è Daniele Di Stefano. Nato a Firenze 29 anni fa, ha iniziato a recitare a soli 8 anni nel film «Don Milani - Il prete di Barbiana» dei fratelli Frazzi. Sono seguiti i diplomi all’Accademia Teatrale di Firenze e alla Scuola di Cinema Immagina, oltre che una laurea in Biologia. Infine, ha deciso di fare il salto dietro la macchina da presa nella sua prima opera da regista.
Come nasce la storia di questo thriller?
«Sono partito da una riflessione esistenziale. Nella società di oggi siamo portati a mettere la carriera e il potere di fronte a tutto. L’intreccio del film ruota intorno a un’idea particolare, che fa da fulcro ad un giallo misterioso».
Nel film lei è regista, attore e autore.
«Ho avuto esperienze da sceneggiatore. Ci sono voluti 8 mesi per scrivere il film, ma alla fine sembrava quasi che l’intreccio si sviluppasse da solo, indipendentemente dalla mia volontà».
Questa è la sua prima opera: cosa si prova?
«Ho insegnato recitazione nelle scuole superiori. A fine anno facevo fare ai ragazzi dei corti, che dirigevo. La passione è nata così. Amo tantissimo la recitazione, ma alla fine l’attore lavora sempre sull’idea di un altro».
Un film autoprodotto?
«Sì: ho fondato una mia casa di produzione - la DDS Production s.r.l. - e lo rifarei altre mille volte. Credo che un regista debba essere libero di esprimersi e non volevo rischiare di dover sottostare a dei limiti imposti dall’alto. Nella fase di organizzazione delle riprese, di scelta delle location e di gestione del film sono stato aiutato molto anche da Debora ed Erica Gherardi della Leonardo Cinematografica, entusiaste del progetto».
Coprotagonista è Rosa Cesare, che interpreta proprio una giornalista de La Nazione. «Il personaggio di Rosa è un referente morale molto importante nella storia. Ma non voglio svelare troppi particolari».
Il trailer del film (video)
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