Viaggio nella città porta tra Oriente e Occidente: 150 ragazzi a Sarajevo

Toscana, 7 maggio 2015 - Porte da cui far passare venti di pace. Lo scorso anno a Lampedusa, porta d'Europa per i vascelli della speranza di tanti immigrati che scappano da guerre e povertà. Quest'anno invece davanti a un'altra porta che unisce Occidente e Oriente: Sarajevo, dove 150 studenti toscani, provenienti da Firenze, Livorno, Pisa, Pontedera e Lucca e accompagnati dalla Comunità di Sant'Egidio sono volati quest'oggi per un viaggio di solidarietà lungo un giorno, a 20 anni dalla firma degli accordi di pace di Dayton e a cento anni dall'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale.

Da Firenze studenti dei licei Castelnuovo, Pascoli e Galileo. Da Lucca allievi della Pertini e Machiavelli-Civitali-Paladini. Da Livorno i ragazzi degli istituti Cecioni, Alberghiero, Palli, Mazzini e Orlando, mentre da Pisa delle scuole Buonarroti, Matteotti e Dini, e da Pontedera del Marconi. Il viaggio ha lo scopo di ricordare e far conoscere in particolare una guerra nel cuore dell’Europa, quella avvenuta nei Balcani della ex Jugoslavia, che ha diviso un Paese simbolo di convivenza. Gli studenti visiteranno alcuni dei luoghi più significativi della città (la Biblioteca, la moschea, la sinagoga) e incontreranno il Card. Vinko Puljic, il Prof. Enes Karic della Facoltà di Scienze Islamiche e il presidente della Comunità Ebraica Jakob Finci. Il viaggio terminerà alla presenza del sindaco di Sarajevo e di alcune rappresentanze di giovani della città con la deposizione di una corona di fiori presso il mercato dove il 5 febbraio 1994 furono uccise 68 persone. Al viaggio collaborano l'Ente Cassa di Risparmio e Blue Panorama.

Michele Brancale