Pitti Filati al via tra dati negativi e la scommessa sul "denim"

Dal 2 al 4 luglio alla Fortezza da Basso la grande rassegna internazionale dei filati per maglieria con 116 marchi. In mostra l'anteprima mondiale autunno/inverno 2014/2015. Il fatturato del settore è calato del 4,3% nel 2013 - di Roberto Davide Papini

Pitti Filati 2013

Pitti Filati 2013

Firenze, 1 luglio 2014 - Cercando di non guardare i dati economici, il settore dei filati per maglieria si presenta al nuovo appuntamento di Pitti Filati (dal 2 al 4 luglio alla Fortezza da Basso) puntando su innovazione e creatività, con un nuovo progetto dedicato al denim italiano, (in collaborazione tra Pitti Immagine e Milano Unica) che punta sulla filiera del capo lavato italiano.

Il progetto sarà presentato mercoledì 2 luglio alle 11, proprio in apertura della manifestazione, e porta in scena un campionario di abbigliamento e accessori denim realizzati in esclusiva seguendo quattro temi (Vero, Palestra, D-segno e Sartoria) e sviluppati da 7 designer italiani. Nuovo anche il progetto di Moda Futuribile, che si propone di valorizzare le eccellenze del sistema moda, mentre è arrivato all'edizione numero cinque il concorso Feel the Yarn dedicato agli aspiranti stilisti. L'evoluzione dello spazio ricerca vede affrontare il tema del "Made In" che celebra il valore aggiunto del certificato di qualità di un prodotto fatto secondo le tradizioni.

Nel complesso sono 116 i marchi presenti (21 dei quali sono stranieri) alla manifestazione che, come detto, non può certo aprirsi all'insegna dell'ottimismo, numeri alla mano. Infatti, anche il bilancio settoriale 2013, come quello 2012, segna dati negativi con dinamiche peraltro peggiori rispetto alle più ottimistiche previsioni rilasciate a gennaio scorso. Stando alla ricerca sulla filatura italiana 2013/2014 a cura di Sistema Moda Italia, il fatturato del comparto mostra una flessione su base annua del -4,3%, portandosi al di sotto dei 3 miliardi di euro. Analogamente al fatturato, anche il valore della produzione risulta cedente (-5,2%). L'export ha segnato un decremento del -3,4%, scendendo cosi' sui 900 milioni di euro; l'import ha chiuso l'anno con una flessione pari al -2,3%, corrispondente a 830 milioni di euro. Anche il mercato interno ha deluso: il consumo apparente, al lordo delle scorte, e' stimato in calo del -4,8%.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro