Meningite, è corsa al vaccino, 800 richieste al giorno, l'Asl apre altri ambulatori

La paura della gente per la malattia spinge alla protezione L'ULTIMO CASO, UN 23ENNE A FIRENZE

Ospedale

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Firenze, 2 febbraio 2016 - L’epidemia fa paura. E la paura è una spinta a proteggersi. Dopo il caso dell’anziana di Pescia contagiata dal meningococco C, poi morta, è scattata la corsa al vaccino. Ieri il call center dell’Asl ha raccolto 802 prenotazioni, il record da quando la Regione ha varato la campagna vaccinale straordinaria, gratuita, per tutti i cittadini fino a 45 anni di età.

A novembre e dicembre il numero medio di prenotazioni è stato di 50 al giorno. Ora, per offrire a tutti vaccinazioni in tempi rapidi, l’Asl apre nuovi ambulatori (uno anche all’ospedale di Ponte a Niccheri) e rinforza il personale. Fino al 22 febbraio mette a disposizione un’agenda di 13.500 appuntamenti, cui tra oggi e mercoledì se ne aggiungeranno altri 6.000.

Liste d’attesa? A ieri era possibile prenotare a San Salvi per oggi stesso, seconda opzione alle Piagge l’8 febbraio. Dunque niente file. Anche se c’è da pazientare un po’ al telefono perché i centralini del call center sono letteralmente presi d’assalto.

Fino a ora sono state vaccinate 80mila persone nell’area della provincia fiorentina, esclusa Empoli, ma l’obiettivo di coprire l’intera fascia di popolazione tra i 12 i 45 anni – 310mila circa – è ancora lontano.

Il vaccino resta la migliore arma per la protezione personale e per la tutela della salute pubblica: con un livello ottimale di copertura vaccinale la diffusione del batterio dovrebbe arrestarsi. Poi sono in corso gli studi della Regione, in collaborazione stretta con l’Istituto superiore di sanità, per capire come si muove il germe che colpisce in modo anomalo fasce di età di popolazione solitamente non facilmente contagiabili. Dove avviene il contagio?

Intanto, proprio per dare una risposta alla popolazione generale, chi ha più di 45 anni e non ha superato i 58, può prenotare la vaccinazione. Con la formula del ‘copayment’, una forma di contribuzione condivisa tra sistema sanitario pubblico e il cittadino, si paga più o meno la metà: servono 58 euro e 17 centesimi e un po’ di pazienza in più per avere l’apppuntamento. Siccome la priorità sono le classi più giovani, per gli over 45 i primi appuntamenti disponibili sono i primi di marzo.

Nei prossimi giorni, inoltre, la Regione dovrebbe decidere se estendere la possibilità di copayment a tutti, anche agli over 58 e agli anziani. La discussione è in corso, perché non ci sono dati scientifici che sostengano la tesi costo-beneficio del vaccino negli individui oltre il 55esimo anno di età.

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