Grandinata: "Almeno 500mila euro di danni all'Orto Botanico"

ROSSI: "VIA AI PRIMI FINANZIAMENTI ALLE FAMIGLIE" - Al sopralluogo hanno partecipato: Guido Chelazzi, Guido Moggi, Giacomo Poggi, Giampiero Maracchi, Cristina Giachi e Sara Nocentini La riapertura del Giardino non avverrà prima di 3-4 mesi / IL SOPRALLUOGO-FOTO / UN MILIONE E MEZZO DI DANNI NEI MUSEI / NARDELLA: "NON ENTRATE NEI PARCHI TRANSENNATI" / SCUOLA DON MILANI / ANCONELLA / BOBOLI DEVASTATO / TROMBA D'ARIA SCONVOLGE FIRENZE / LA CITTA' DOPO LA GRANDINATA / GRANDINE COME NEVE / SALONE DEI 500 / PALAZZO VECCHIO / MERCATO DI SAN LORENZO / BIBLIOTECA NAZIONALE / VIA RICASOLI / ORTO BOTANICO/-CIMITERO DEGLI INGLESI / SAN MINIATO

Giardino dei Semplici, il sopralluogo dopo la grandinata con il vicesindaco Cristina Giachi

Giardino dei Semplici, il sopralluogo dopo la grandinata con il vicesindaco Cristina Giachi

Firenze, 22 settembre 2014 - Guido Chelazzi, responsabile del Museo di Storia naturale di Firenze, ha affermato durante un sopralluogo che l'Orto Botanico di Firenze per la tempesta di grandine di venerdì scorso ha riportato danni "non sotto i 500 mila euro". "Abbiamo una memoria precisa di quasi 500 anni di storia - ha detto - tutto documentato anno per anno, si sono verificati eventi straordinari, alluvioni e gelate, ma mai un evento di questa portata". Infatti, ha spiegato Chelazzi, molti degli esemplari "di grandissimo valore storico e naturalistico" ospitati nell'Orto "sono stati colpiti in maniera irreparabile". "Qui ci sono collezioni scientifiche di piante ospitate nelle serre storiche -ha precisato-, e anche queste serre sono state gravemente danneggiate. C'è una parte di patrimonio che non può essere recuperata: ora la priorità è rimettere in sicurezza le serre e tutto l'Orto, e sviluppare un piano di recupero di questo bene". 

La riapertura, ha concluso Chelazzi, non avverrà prima di 3-4 mesi. "Vorremmo riaprire l'orto subito - ha proseguito Chelazzi - anche per accogliere la testimonianza e il calore che i cittadini di Firenze e gli amici di luoghi più lontani ci stanno manifestando". Il presidente del Museo ha annunciato "un evento che parlerà di questo caso, contestualizzato nella storia dell'orto botanico: ho già preso contatti con i responsabili dei più famosi orti botanici europei". L'idea, ha spiegato Chelazzi, è quella di "organizzare a Firenze nel giro di alcuni mesi un meeting per capire la vulnerabilità di questi tesori in rapporto agli eventi estremi che si stanno verificando".

Guido Moggi, ex direttore dell'Orto Botanico ed esponente della Società Botanica italiana, ha commentato: "Spero che l'Orto Botanico supererà anche questo evento dando una nuova impostazione, una nuova struttura, un nuovo programma di sviluppo in modo che non si realizzino fatti analoghi". "Il presidente della Società -ha detto Moggi- mi ha telefonato ieri, è molto sensibile a questi problemi". L'ex direttore aveva visionato le condizioni del'Orto già sabato mattina: "E' stato uno choc vedere quello che è successo", ha aggiunto, osservando che l'Orto Botanico "ha 500 anni, e in questi 500 anni sono successi tanti fenomeni: come li ha superati negli anni passati, spero che supererà anche questo".

Giacomo Poggi, prorettore vicario dell'Università di Firenze, ha ammesso di aver provato "grande desolazione e tristezza" vedendo l'Orto in queste condizioni, "ma abbiamo percepito l'enorme affetto che stavano dimostrando gli addetti precipitati a vedere l'entità del danno, e abbiamo visto che sulla strada tutti si fermavano a guardare con le lacrime agli occhi quello che era successo".

Anche Giampiero Maracchi, climatologo e presidente dell'Accademia dei Georgofili, ha preso parte al sopralluogo al Giardino dei Semplici, il primo dopo la tempesta di acqua, vento e grandine di venerdì scorso. Per Marracchi eventi come la tempesta di grandine che in mezz'ora ha colpito la città di Firenze e vaste zone della provincia venerdì scorso sono "impossibili da prevedere", e "in futuro saranno sempre più frequenti". "Sono eventi che si creano per ragioni dinamiche in un punto specifico", ha detto Maracchi, spiegando che sono basati sull'energia e sul vapore acqueo, e quindi sono influenzati dall'aumento delle temperature. "E' stato fatto qualcosa - si è chiesto - a livello planetario in questi anni? Poco, perché continuiamo a bruciare tantissimi combustibili fossili, inquinare l'atmosfera con dei gas che poi hanno effetti sul bilancio termico terrestre. Le conseguenze sono queste, ce ne accorgiamo quando succede a casa nostra".

Presente anche Cristina Giachi, vicesindaco di Firenze, che ha affermato: "Poteva andare molto peggio: non ci sono stati feriti gravi, abbiamo solo una scuola colpita, la Don Milani che riaprirà domani, la città ha tenuto". "Alle Cascine non è caduto nemmeno un ramo - ha ricordato - non così all'Anconella e all'Albereta, e rinnovo l'invito a non andare nei parchi dove sono caduti alberi. Sabato scorso l'Anconella era piena di persone e abbiamo fatto fatica a mandarle via. Stiamo controllando gli alberi a uno a uno, ci vorrà tempo. Anche i giardini delle scuole sono stati interdetti ai bambini, al momento, perché vanno verificati".

Infine, l'assessore alla Cultura della Regione Toscana, Sara Nocentini, ha ribadito: "Da parte nostra prima ci sarà l'aiuto a famiglie e imprese, poi la parte che spetta all'assessorato alla cultura. La Regione si era impegnata ad avviare con l'Università di Firenze un ragionamento sulla valorizzazione del suo patrimonio museale, e adesso ancora di più rinnoviamo questa disponibilità all'impegno comune". 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro