Magherini, parla il padre: "Al sindaco chiedo di prendere posizione"; il sindaco: "La famiglia ha diritto ad avere giustizia"

In consiglio comunale la discussione su un'interrogazione per la vicenda della morte di Riccardo. "We love Ricky": l'adesivo che alcuni tassisti attaccheranno sulle loro vetture FOTO / FLASH MOB PER MAGHERINI / I FUNERALI

Lo striscione in piazza

Lo striscione in piazza

Firenze, 17 luglio 2014 - "A Nardella chiedo di prendere posizione, che dica qualcosa su Riccardo, come ha fatto giustamente con la ragazza morta ad Ugnano, a cui pare voglia intestare una strada o un giardino".

Lo ha detto rivolgendosi al sindaco Dario Nardella Guido Magherini presente in Consiglio comunale a Firenze per assistere alla discussione su un'interrogazione per la vicenda della morte di suo figlio Riccardo, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 marzo scorso dopo che il 40enne era stato fermato da due pattuglie di militari. Nelle sue parole anche un riferimento all'assassinio della giovane prostituta albanese, seviziata e uccisa da un fiorentino, ora in carcere, in una zona periferica della città.

"Non vogliamo che il sindaco dica che Riccardo ha ragione, ma che verifichi la situazione e poi dica le cose che deve dire. Non che stia zitto". L'interrogazione in Consiglio è stata presentata dal consigliere Tommaso Grassi. "Dopo tanto tempo - ha proseguito Guido Magherini - entriamo in Palazzo Vecchio. Per il momento c'è stato solo silenzio e non mi sembra giusto. Pertanto aspettiamo che il governo di Firenze scenda in campo per capire la gravità di quello che è successo a Riccardo, fiorentino doc, amato da tutti".

"E' morto nelle mani dello Stato, di quattro incompetenti che non ci hanno capito niente. Noi non ce l'abbiamo con i carabinieri - ha proseguito -, come ho detto altre volte: il nonno di Riccardo era un grande carabiniere", ma "questi quattro non devono più mettersi la divisa perché sono il disonore dell'Italia. Non ce l'abbiamo con l'Arma, ma con quei quattro soggetti lì che non devono più prendere lo stipendio, stare a contatto con la gente, perché hanno dimostrato di non capire niente e di essere degli assassini". Riccardo, conclude il padre, "è morto sotto gli occhi di cinquanta testimoni che hanno detto di aver visto botte e calci, hanno visto di tutto. E questi vogliono far credere che Riccardo è morto di droga? No, non ci stiamo, anche se loro sono grandi e forti. Ci battiamo perché vogliamo la verità.

 

IL SINDACO - "Ripeto quello che ho detto personalmente ad alcuni componenti della famiglia Magherini: come tutti i cittadini la famiglia ha diritto ad avere giustizia e conoscere la verita'". Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo che oggi in Consiglio è stata discussa un'interrogazione sulla morte di Magherini. "E' un diritto sacrosanto - ha aggiunto - così come se vi sono delle responsabilità individuali è bene che queste emergano. Noi abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura e allo stesso modo voglio ricordare che sarebbe un fatto sbagliato strumentalizzare politicamente quest'avvenimento, confondendo il ruolo dell'Arma con le responsabilita' eventuali di singole persone. La gratitudine che abbiamo per l'Arma resta intatta cosi' come il desiderio di consentire che la famiglia Magherini veda riconosciuto il suo diritto a sapere la verità. Queste due cose sono per noi irrinunciabili".

 

IL VICESINDACO - "La vicenda della morte di Riccardo Magherini "è un evento doloroso e molto delicato: c'è un procedimento giudiziario in corso, e l'unica posizione chiara che può assumere l'amministrazione è quella di una assoluta vicinanza, pieno sostegno e solidarietà alla famiglia che sta aspettando l'accertamento della verita'". Lo ha detto Cristina Giachi, vicesindaco del Comune di Firenze, rispondendo in consiglio comunale all'interrogazione sulla morte di Riccardo Magherini presentata dal consigliere di Sel Tommaso Grassi. "Noi - ha aggiunto Giachi - lo ribadiamo con forza: se c'è qualcuno in possesso di informazioni e notizie si rivolga all'autorità giudiziaria. Ogni cittadino ha il dovere di contribuire all'accertamento della verità giudiziaria". In merito all'ipotesi che il Comune possa costituirsi parte civile nell'ambito del procedimento sul caso Magherini, Giachi ha spiegato che "è prematura ogni valutazione, ma qualora si procedesse a processo, e vi fossero degli elementi legittimi che consentano all'amministrazione comunale di costituirsi parte civile, lo valuteremo sicuramente".

IL RICORDO - "We love Ricky": è l'adesivo, dedicato a Riccardo Magherini, che alcuni tassisti fiorentini attaccheranno sulle loro vetture per ricordare il giovane morto nella notte tra il 2 e il 3 di marzo dopo essere stato fermato in strada dai carabinieri. L'adesivo è stato mostrato ai giornalisti questo pomeriggio in Consiglio comunale, dove gli ideatori dell'iniziativa hanno accompagnato il padre Guido Magherini per seguire la discussione sull'interrogazione presentata dal consigliere di Sel Tommaso Grassi sulla morte del 40enne.

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