"La piccola Sofia ha avuto un vertiginoso peggioramento". Il giudice prende tempo

E' stata discussa l'istanza di fronte al giudice della sezione lavoro del tribunale di Livorno che si è però riservato la decisione / GUIDO DE BARROS AL MINISTRO LORENZIN / I TASSISTI DONANO DUEMILA EURO / LA PICCOLA SOFIA TORNA A CASA: "MA STA MOLTO MALE"

Caterina, mamma della piccola Sofia

Caterina, mamma della piccola Sofia

Firenze, 23 luglio 2014 - Continua l'agonia della piccola Sofia De Barros, diventata simbolo dei genitori che chiedono la prosecuzione della terapia Stamina al centro di una vicenda giudiziaria e di un acceso dibattito. Stamani è stata discussa l'istanza di fronte al giudice della sezione lavoro del tribunale di Livorno, che si è riservato la decisione sull'istanza presentata dal padre e dalla madre di Sofia che chiedono di poter proseguire con la cura. Mentre gli ospedali di Brescia si sono costituiti eccependo inammissibilità dello stesso ricorso.

L'istanza era stata presentata al tribunale civile sezione lavoro di Livorno per fissare l' esecuzione dell'ordinanza del giugno del 2013 che imponeva la prosecuzione del trattamento gia' iniziato e poi "sospeso immotivatamente - spiega l'avvocato della famiglia Federico Scavetta - nel dicembre 2013"

 

 

"La piccola Sofia dopo miglioramenti ha cominciato a peggiorare tanto che è stata ricoverata al Mayer di Firenze - ha proseguito Scavetta - e il 24 giugno a Brescia abbiamo fatto accesso ospedale per esecuzione forzata del provvedimento del giugno 2013, ma non abbiamo trovato medici disponibili e il direttore dell'ospedale non ha ritenuto di emettere ordine di servizio. Per questo, in attesa della decisione del giudice sull'istanza che abbiamo depositato a inizio luglio, verrà inoltre presentato alla Procura di Brescia un esposto denuncia per mancato ottemperamento di un ordine di un giudice e per l'aggravamento delle condizioni della bambina".

"Sofia è rimasta senza cura per sette mesi - ha aggiunto il padre della piccola Sofia, Guido De Barros alla fine dell'udienza di oggi - durante i quali ha avuto un vertiginoso peggioramento. Noi oggi siamo qui per ribadire un diritto ampiamente dimostrato e garantito dalle leggi vigenti e dalle ordinanze già passate in giudicato, per riportare Sofia a godere dell'unica terapia alternativa all'accompagnamento verso la morte con il costante aumento di sedazione e psicofarmaci proposto dalla scienza medica ufficiale".

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