GoInSardinia, la Procura di Tempio Pausania apre un fascicolo: la finanza sequestra i faldoni nella sede della compagnia

Tra i vari filoni dell'inchiesta che prendono corpo l'ipotesi principale al momento è quella di interruzione di pubblico servizio ALCUNI SOCI PREPARANO UN ESPOSTO CONTRO L'AD / "NON SIAMO FALLITI: RISARCIREMO TUTTI" / L'ULTIMO VIAGGIO A LIVORNO / POLIZIA E FINANZA SUL TRAGHETTO FERMO AL PORTO / OLBIA-LIVORNO: 12 ORE DI RITARDO / FOTO: L'ARRIVO DEI PASSEGGERI A LIVORNO / SOPPRESSA LA CORSA PER OLBIA / L'ARRIVO DEI PASSEGGERI A LIVORNO - 2 / LO SBARCO IN PORTO - VIDEO

Una nave dell Go in Sardinia

Una nave dell Go in Sardinia

Livorno, 3 settembre 2014 - In Sardegna la Procura della Repubblica di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo sulla vicenda di GoinSardinia, il consorzio che, noleggiando la nave El Venizelos della Anek Line, ha coperto sino alla settimana scorsa la tratta Olbia-Livorno, per poi interrompere le corse tornando in Grecia lasciando a terra migliaia di turisti che avevano già comprato il biglietti per il rientro nella Penisola. La Procura di Tempio Pausania ha già mosso i primi passi nell'inchiesta per far luce sul "pasticcio" di GoInSardinia. Nel primo pomeriggio gli uomini della guardia di finanza della tenenza di Tempio e gli investigatori della Procura hanno effettuato, a Santa Teresa di Gallura, la perquisizione della sede legale della compagnia, disposta da un decreto firmato dal procuratore. Le fiamme gialle hanno portato via dagli uffici di via del Porto numerosi faldoni di materiale contabile e fiscale della compagnia, tra questi il contratto di nolo della nave, fondamentale per la ricostruzione dei rapporti tra armatore e compagnia, ma anche i bilanci e la documentazione di natura contabile di gestione della compagnia. Su questa documentazione l'ad della GoInSardina, Giampaolo Scano, è stato sentito a "sommarie informazioni", rispondendo a tutte le domande dei finanzieri.

Tra i vari filoni dell'inchiesta che ora dopo ora prendono corpo, l'ipotesi al momento prioritaria è quella di interruzione di pubblico servizio. Sono al momento in corso le attività di polizia giudiziaria per l'identificazione del legale rappresentante della Anek Line, per la conseguente iscrizione nel fascicolo: un atto dovuto e fondamentale, utile per fare chiarezza su una vicenda complessa, che vede aperti numerosi fronti con diverse ipotesi investigative, anche legate alle numerosi esposti che, giorni dopo giorno, stanno arrivando nella scrivania del Procuratore. Nel frattempo il consorzio GoInSardinia, che quest'anno aveva noleggiato una nave greca per i collegamenti tra la Sardegna e Livorno, poi interrotti, continua a puntare il dito sull'armatore: "dovrà rispondere di ogni danno sia nei confronti di GoInsardinia che nei confronti di tutti i clienti che dal 31 di luglio in poi hanno subito disservizi e maggiori spese dovute al guasto ai motori della nave El Venizelos che dal 31 luglio al 15 agosto non ha potuto mantenere la velocità minima prevista nel contratto di nolo, indispensabile per garantire ai passeggeri gli orari di arrivo e partenza indicati sui biglietti di viaggio".

Gli inquirenti intendono far luce sull'esperienza degli imprenditori del Nord Sardegna che hanno noleggiato la nave per la stagione estiva 2014. Le Indagini, coordinate dal procuratore Domenico Fiordalisi, e delegate ai militari della Capitaneria di Porto di Olbia, puntano a verificare le eventuali responsabilità da parte della società consortile GoInSardinia e della Anek Line, sia per l'interruzione del servizio di trasporto, sia per il danno d'immagine che l'episodio ha causato al sistema turistico sardo, sia per le procedure di rimborso dei biglietti da parte dei passeggeri che, pur di rientrare a casa, sono stati costretti a rifare il biglietto con altre compagnie. Quella di GoInSardinia è una vicenda conclusasi tra le polemiche la scorsa settimana, con migliaia di passeggeri lasciati nel porto sardo e toscano e che ha visto la costituzione di una task force, che ancora moni'tora la situazione per superare i disagi, composta dalla Capitaneria di Porto di Olbia, da rappresentanti delle forze dell'ordine, degli armatori, della Procura e della Questura.

 

 

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