Immenso Borja nella Viola capolista

Il commento

Roberto Davide Papini

Roberto Davide Papini

Firenze, 5 ottobre 2015 - La Fiorentina è capolista da sola, la squadra mostra autorità, qualità e condizione fisica, mister Paulo Sousa batte un record storico per i viola (sei vittorie nelle prime sette partite, mai successo) e conquista il cuore di Firenze. In questo contesto trionfale (in una settimana tre partite, tre vittorie, undici gol fatti, uno subito) riesce difficile trovare un "migliore" in campo, tale è la condizione di forma di tutti i viola, con alcune clamorose trasformazioni (l'inarrestabile Alonso sembra parente lontano di quello della scorsa stagione) e tanti giocatori protagonisti. Non c'è, insomma, il solista, il giocatore che trascina gli altri.

Eppure, una nota particolare di merito e di ammirazione la spendiamo volentieri per Borja Valero. Lo spagnolo, dopo una stagione difficile e non ai suoi livelli, sembra essere tornato il grande giocatore che aveva incantato Firenze. Di sicuro, però, per il suo impegno, il suo amore per la città e il suo rapporto schietto e aperto con i fiorentini, Borja Valero è sempre rimasto nei cuori viola anche nei momenti di appannamento.

In questo magico avvio di campionato, però, Borja è rinato: corre, pressa, tira, segna (con l'Atalanta è tornato al gol dopo molto tempo), suggerisce, ruba palla, imposta, attacca, difende. E' il Borja Valero che sembra danzare col pallone, il giocatore che rende semplici le cose più difficili. La standing ovation riservatagli dai 25mila tifosi viola di Fiorentina-Atalanta è stato un giusto tributo a un giocatore che ormai è tutt'uno con Firenze e con il viola.

Anche grazie a Borja Valero, sognare si può. 

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