Doping, lotta senza fine: bloccato fiorentino che stava allestendo un maxi-laboratorio

L'operazione dei carabinieri del Nas è a livello internazionale, coinvolte Cipro, Belgio e Islanda

Doping (foto di repertorio Ansa)

Doping (foto di repertorio Ansa)

Firenze, 5 settembre 2015 - La guerra al doping è diventata globale. La nuova fabbrica dei farmaci che gonfiano fino (anche) a uccidere è la lontana Cina, da cui partono le materie prime che poi vengono lavorate in mezzo mondo e distribuite sul mercato illegale. Ma decine di confezioni di steroidi anabolizzanti e ormoni peptidici auto-prodotti o di provenienza industriale, tra cui testosterone e derivati, sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas di Firenze nel corso di perquisizioni effettuate nell’ambito di un’indagine internazionale contro la produzione e la commercializzazione di steroidi anabolizzanti illegali, molti dei quali appunto provenienti dalla Cina, in Europa e nel resto del mondo.

L’operazione ‘Underground’ ha coinvolto le forze di polizia di 15 Stati e l’Italia è uno dei quattro Paesi – insieme a Cipro, Belgio e Islanda – ad aver lavorato a stretto contatto con Europol. L’indagine italiana è stata coordinata dal sostituto procuratore Luigi Bocciolini. In Italia sono state individuate dai carabinieri del Nas cinque persone accusate di aver prodotto clandestinamente steroidi anabolizzanti per farne poi commercio. Proprio a Firenze uno degli indagati, un fiorentino già noto per precedenti analoghi, stava cercando di organizzare un grosso laboratorio bloccato grazie a due distinte operazioni del Nas e dei carabinieri della Compagnia di Carpi (Modena) che tra gennaio e febbraio 2015 avevano arrestato due persone.

A livello globale sono state sequestrate 135.000 dosi di steroidi anabolizzanti, oltre 630 chilogrammi di principi attivi di origine cinese, 2 milioni di dollari Usa, beni mobili ed attività. Sono stati eseguiti, inoltre, 92 arresti, decine di perquisizioni e sequestrati 16 laboratori clandestini per la produzione di steroidi. Le perquisizioni effettuate negli ultimi giorni in Italia sono state eseguite in quattro abitazioni (a Livorno, Alessandria e Catania). Nei ‘laboratori’ sono stati sequestrati dispositivi per il riempimento di fiale, capsule, prodotti chimici e solventi, strumenti di laboratorio, principi attivi e materiali di imballaggio, ma anche decine di confezioni di steroidi anabolizzanti ed ormoni industriale. Attrezzature e materie prime venivano acquistate tramite Internet e importate presentando false dichiarazioni in sede doganale. Il mercato nero a cui i prodotti erano destinati era prevalentemente quello del body building.

L’operazione ‘Underground’ è il frutto di un’indagine condotta congiuntamente da Europol e dalla Us Drug Enforcement Administration (Dea) degli Stati Uniti, culminata in una serie di interventi a livello internazionale delle forze di polizia. Il collegamento fiorentino con la Dea americana nella guerra al doping era nato due anni fa quando la procura di Firenze aveva portato a termine l’operazione «Trinity», sempre coordinata dal pm Bocciolini, con 18 misure cautelari personali e altre 16 persone sono indagate in stato di libertà. In tale inchiesta – ormai in via di conclusione – si contesta fra le altre cose l’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze vietate per doping e di stupefacenti, il contrabbando e la ricettazione.

Gigi Paoli

 

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