Nel nome di Zeffirelli e di Firenze. Anteprima della collezione donata

Taglio del nastro nell’ex palazzo di giustizia in piazza San Firenze

Franco Zeffirelli; qui sopra da destra il sindaco Nardella, la vicesindaca Giachi e il figlio adottivo del Maestro, Pippo; in alto Franco Nero

Franco Zeffirelli; qui sopra da destra il sindaco Nardella, la vicesindaca Giachi e il figlio adottivo del Maestro, Pippo; in alto Franco Nero

Firenze, 26 luglio 2017 - "Siamo felici che il gesto d’amore e devozione che il Maestro Franco Zeffirelli ha compiuto, destinando il proprio patrimonio di cimeli e parte di quello in risorse economiche alla Fondazione e alle sue attività formative, archivistiche, librarie, museali ed espositive trovi qui la sua consacrazione".

Da quel che fu il tribunale di Firenze si levano pensieri, parole ed emozioni di Pippo Zeffirelli, vicepresidente della Fondazione, che parla a nome suo e del padre adottivo. Il taglio del nastro, almeno ufficiale, della Fondazione delle Arti e dello Spettacolo Franco Zeffirelli, è avvenuto ieri. Almeno ufficiale perché – burocrazia docet – ancora non è dato sapere la data del cambio di destinazione d’uso del fu tribunale mentre gli interessati del mondo già cercano di prenotare la Fondazione, e sono rimandati a data da destinarsi. Di bello c’è che ieri è stato riconosciuto con orgoglio questo straordinario patrimonio in primis dal sindaco Dario Nardella: "Anni fa rischiavamo che il Maestro e il suo patrimonio culturale e teatrale andassero via dall’Italia. Oggi – ha commentato – saremmo qui a versare lacrime di coccodrillo. Siamo invece riusciti a tenerlo legato al suo Paese e alla sua città e a dimostrare al mondo che l’Italia non è solo il posto da dove i talenti scappano e che Firenze non è la città ingrata come fu con Dante".

Il Centro per le Arti e lo Spettacolo è realtà: testimonial a sopresa anche l’attore Franco Nero quasi turbato davanti all’opera di un grande con cui ha collaborato. E’ sfilato in silenzio, davanti ai suoi bozzetti, ai costumi, ai titoli di spettacoli, film e opere che hanno fatto epoca. Emozionati due giudici come Margherita Cassano e Marilena Rizzo che hanno visto la nuova vita nelle stanze dove hanno passato parte della loro, non dimenticate dall’incuria, ma diventate parte di un museo unico al mondo. Un percorso straordinario e un allestimento epocale voluto, seguito e testimoniato dal lavoro di uno dei più grandi artisti dell’arte dello spettacolo: i bozzetti, i modellini, gli studi per l’Inferno di Dante sono diventati la stanza di un racconto pieno di suggestioni.

"Se il Maestro fosse qui con noi – ha detto Pippo Zeffirelli – esprimerebbe grande felicità per la missione compiuta. Il suo obiettivo era riuscire a portare questo grande patrimonio nella sua città, e ci è riuscito". Purtroppo gli anni hanno il loro peso. Dimenticato il fatto che il patrimonio sarebbe potuto finire all’estero, e che di sicuro la Fondazione là, all’estero, sarebbe già stata operativa. Anche la vicesindaco Cristina Giachi ha garantito il suo impegno, che peraltro non è mai mancato. A breve inizieranno corsi per giovani artisti, e un programma fitto di idee già dai prossimi mesi. Poi, il 31 luglio la grande festa vip con il concerto di Bocelli e Piovani. Nel nome di Franco Zeffirelli: e solo suo.

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