"Riporteremo il Maggio a Boboli e in Palazzo Pitti"

Parla il nuovo soprintendente dell'ente lirico

Il sindaco Nardella e il sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot. Foto NewPressPhoto

Il sindaco Nardella e il sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot. Foto NewPressPhoto

Firenze, 15 maggio 2017 - «Vogliamo che il Maggio musicale fiorentino sia un player culturale a Firenze; è un obiettivo importante, e per questo vogliamo aprire al più presto un 'tavolo culturale' affinchè ciò possa essere realizzato insieme alle altre istituzioni». Lo ha detto il nuovo sovrintendente dell'ente lirico Cristiano Chiarot.

«Per esempio - ha aggiunto - con il sindaco stiamo pensando di riportare il Maggio al giardino di Boboli; di attivare uno spazio danza in teatro (il corpo di ballo è però stato rimosso alcuni anni fa nell'ambito dei tagli al personale effettuati dal sovrintendente Bianchi nell'ambito dell'operazione di risanamento dei conti del teatro, ndr), ospitando i corpi di ballo di altre città, oltre alle esperienze fiorentine come Virgilio Sieni, e organizzando spettacoli a Palazzo Pitti; vogliamo portare ogni anno l'opera contemporanea e approfondimenti sulla musica barocca al teatro Goldoni».

In previsione, anche «l'incremento degli scambi con orchestre di altre città». Oltre a questo, Chiarot ha spiegato poi che «aprirà presto un museo del Maggio nel foyer, per tenere aperta il più possibile l'Opera: tutti devono visitare questo spazio», ha aggiunto. In quest'ottica il sovrintendente ha espresso il desiderio di un «teatro più accessibile ancora, e più raggiungibile con vari mezzi e in varie forme».

Riguardo il ruolo del maestro Zubin Mehta, Chiarot ha spiegato che «ci ha lasciato provvisoriamente. Ho incontrato sia Mehta che Luisi: ho riscontrato desiderio di collaborare da parte di entrambi; e lo dico come mio impegno , Mehta tornerà ogni anno, abbiamo già deciso quando nel 2018, 2019, 2020». Quanto a Luisi, «inaugurerà stagioni liriche sinfoniche e festival, e dirigerà almeno due titoli di opera», ha aggiunto Chiarot.

Sul fronte economico il nuovo sovrintendente del Maggio musicale ha parlato delle strategie per risanare i conti del teatro: "Se vogliamo guardare al futuro dobbiamo avere conti in sicurezza; in quest'ottica, dobbiamo aumentare l' apporto economico dei privati".

«Dobbiamo anche eliminare i 4 milioni che abbiamo di disavanzo strutturale, in passato pareggiati con poste straordinarie che non possono ripetersi; e con il sindaco Nardella nei prossimi anni vogliamo eliminarli con le nostre forze», ha detto ancora. Necessaria, secondo il sovrintendente, anche un'opera di razionalizzazione delle spese.

«Ho chiesto a dirigenti dove poter recuperare 1,5 -1,8 milioni di euro annui, a fronte di maggiori ricavi per circa 3-3,5 milioni all'anno». Rispetto al ricavo da biglietti, lo scopo è arrivare «a quello che succede in altri teatri, il 33-35% del totale». Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano dell'abbattimento del debito consolidato (circa 62 milioni, dei quali, aveva detto nelle scorse settimane il sovrintendente uscente Francesco Bianchi, 28 avrebbero dovuto esser forniti da Comune e Regione, 10 subito e 18 nel giro di due anni), Chiarot ha risposto che su questo aspetto al commissario straordinario per gli enti lirici, «l'avvocato Sole, chiediamo tempo per realizzare un piano di rilancio triennale. Anche perchè il problema del debito, ma più che il debito la perdita di patrimonio aziendale netto, riguarda non solo il Maggio ma molti altri teatri italiani».

Chiarot ha anche parlato spontaneamente del suo compenso: «Ho firmato un contratto per 200mila euro lordi all'anno fino al 2019 - ha detto - ma invece del premio di produttività ho chiesto un aiuto per le spese della mia abitazione». Chiarot ha anche detto di aver «dato mandato per realizzare un audit su tutto ciò che riguarda la trasparenza in teatro, non perchè in passato non ci sia stata fatta, ma perchè ci sia su questo piena condivisione con il consiglio di indirizzo»

 

 

 

 

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