I ministri del G7 a Firenze, ecco dove andranno e cosa faranno

Sopralluogo del ministro Franceschini agli Uffizi e colloquio con il direttore Schmidt

Il ministro Franceschini agli Uffizi

Il ministro Franceschini agli Uffizi

PERCORRERANNO anche il Corridoio Vasariano i sette ministri che il 30 e 31 marzo saranno a Firenze per il G7. Proprio del passaggio segreto più noto e meno visitato, hanno parlato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e il direttore degli Uffizi Eike Schmidt. L’occasione era la visita di Franceschini, nell’aula Magliabechiana degli Uffizi, alla mostra La tutela del Tricolore, i custodi dell’identità culturale. «Oltre al percorso originario – ha detto in proposito Schmidt – c’è l’idea di fare un piccolo ‘percorso del Principe’, cioè fra Palazzo Vecchio e Uffizi. Al momento entrambe le ipotesi sono allo studio».

Oltre a Palazzo Vecchio, dove si terranno i lavori, il G7 interesserà Palazzo Pitti e la Galleria degli Uffizi, dove gli ospiti troveranno i saggi architettonici su pareti e soffitti, di cui Schmidt esalta i risultati: «Stanno dimostrando che potremo togliere le strutture posticce risalenti al dopoguerra, permettendoci di essere filologicamente più corretti col nuovo allestimento». Il ministro Franceschini, che ha annunciato tra gli eventi il concerto del maestro Riccardo Muti, ha parlato della «grande novità» di questo vertice, che avrà come temi «la tutela del patrimonio e la cultura come strumento di dialogo in un momento complicato nel mondo». «Tra i vertici preparatori non c’è mai stato un G7 cultura – ha precisato – e c’è stata un’accoglienza molto positiva da parte di tutti gli organismi internazionali, presenti ai massimi livelli, a cominciare dall’Unesco e dall’Unione europea».

VISITANDO la mostra che, raccontando i crimini commessi contro il nostro patrimonio artistico, incentiva sensibilità e consapevolezza del pubblico verso la sua tutela, il ministro ha parlato della convenzione allo studio al Consiglio d’Europa: «È a buon punto ed è importante che a livello internazionale s’intervenga nella tutela del patrimonio con norme standard di alto livello. Nel frattempo abbiamo approvato in Consiglio dei ministri un disegno di legge che introduce nuovi reati, anche danneggiamento e furto di beni culturali, e aumenta le pene. Spero che il Parlamento lo approvi in fretta».

IL COMANDANTE dell’Arma dei carabinieri generale Tullio Del Sette ha parlato del grande lavoro e degli ottimi risultati nel recupero di opere d’arte: «La banca dati del Comando tutela del patrimonio è unica nel mondo, tant’è che la stiamo mettendo a disposizione dell’Interpol. Abbiamo anche reso disponibile un’applicazione attraverso la quale, dal proprio smartphone, fotografando un bene d’arte, chiunque può verificare se sia o meno trafugato. Riguardo al monitoraggio di tutto il mercato, la collaborazione delle Case d’aste è fondamentale, e sugli Uffizi lavoriamo anche sul piano della prevenzione antiterrorismo».

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