Affrontare le innumerevoli situazioni di disumanità. Lo sguardo di Betori nelle Palme

Le parole dell'arcivescovo nella liturgia in cattedrale

Il cardinale Giuseppe Betori, presidente dei vescovi toscani (Germogli)

Il cardinale Giuseppe Betori, presidente dei vescovi toscani (Germogli)

Firenze, 10 aprile 2017 - Un altro modo di essere sovrani per affrontare le “innumerevoli disumanità del presente” e tra queste, insieme al terrorismo, alla condizione dei carcerati, alla donne vittime di violenza e alla preclusione del lavoro per i giovani, il cardinale Giuseppe Betori segnala l'utero in affitto come “forma di moderna schiavitù” e l'eutanasia come forma di induzione a porre fine all'esistenza di chi è “in una situazione di malattia che appare senza sbocco”.

L'ingresso di Gesù a Gerusalemme nella domenica delle Palme richiama i suoi seguaci ad essere sovrani in un altro modo rispetto al modo corrente, e anche popolare, di affermarsi sugli altri. Il cardinale Giuseppe Betori, nella liturgia in cattedrale, ha declinato questa regalità come scegliere di porsi nella condizione “di condividere le situazioni di marginalità e umiliazione, per salvaguardare per ogni persona umana quella dignità che è radicata in essa dal suo essere creata a immagine di Dio”. Tutte le povertà del mondo attendono questa presenza salvifica, le povertà “materiali come quelle esistenziali, morali e spirituali”.

Lo sguardo Betori si posa sui “bambini a cui viene negata la vita prima della nascita o che vengono fatti oggetto di abusi, come pure quella di chi in una situazione di malattia che appare senza sbocco si vorrebbe abbandonare o addirittura indurre a porre fine alla propria esistenza”. L'elenco delle situazioni segnalate dall'arcivescovo di Firenze comprende “le donne vittime di violenza, fatte merce umana nella tratta per la prostituzione, o violate nella loro dignità in quella forma di moderna schiavitù che è la pratica dell’utero in affitto; le famiglie da nessuno prese in considerazione in una società che esalta l’individuo egoista, e insieme i giovani a cui questa stessa società sembra voler precludere un degno futuro di lavoro e un ruolo sociale; le popolazioni dei paesi poveri ridotte allo stremo dalla mancanza di risorse materiali e dall’infuriare delle guerre, come anche quanti affogati invece nel benessere hanno perso il senso stesso della vita”.

Nel giorno in cui due attentati hanno provocato morte e distruzione tra i cristiani copti a messa in due chiese in Egitto, Betori ricorda “chi sedotto da ideologie distruttive si fa strumento di morte degli altri come chi di questi progetti di morte diventa vittima innocente”. L'orizzonte della “sovranità” dei cristiani è quello che abbraccia “i carcerati abbandonati a forme e luoghi di pena che in alcun modo possono aprire una prospettiva di riabilitazione, le tante persone abbandonate nella loro solitudine, come pure chi è travolto dallo stordimento della falsa compagnia dei riti di massa. Siamo circondati da innumerevoli situazioni di disumanità, che attendono presenza, condivisione, dedizione”.

Michele Brancale

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro