Prese a calci il suo cagnolino: condannato a tre mesi di reclusione

La soddisfazione dell'Enpa per la sentenza nei confronti del pregiudicato che maltrattò un cucciolo alla stazione di Santa Maria Novella: "Un verdetto molto importante"

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Firenze, 12 gennaio 2018 - «E' solo un cane, se volete prendetevelo»: così un pregiudicato calabrese (residente a Milano) si era giustificato con gli agenti della Polfer che lo avevano colto sul fatto mentre prendeva a calci un cucciolo di meticcio alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella.  Quel gesto di violenza, compiuto nel 2015 sotto gli occhi di tanti viaggiatori, è costato molto al pregiudicato 53enne: l'uomo, attualmente in carcere per altri reati, è stato prima rinviato a giudizio nel gennaio 2016, poi condannato in primo grado a 3 mesi di reclusione, con la confisca del cane - oggi adulto - e il pagamento delle spese processuali.

L'Enpa (Ente nazionale di protezione animali), che nel procedimento penale è stato parte civile con l'avvocato Claudia Ricci, esprime soddisfazione: «Questa - dice Ricci - è una sentenza molto importante, conferma l'attenzione e il rigore con cui le autorità di pubblica sicurezza e la magistratura perseguono i reati in danno agli animali. Grazie a una giurisprudenza in continuo divenire, sempre sempre più numerosi i casi di abusi sugli animali che non solo vengono denunciati ma che giungono a sentenza».

 

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