"Fai colazione con la Nazione": Confesercenti premia i vincitori

Firenze, 29 ottobre 2014 - Un successo che va oltre le più rosee aspettative. Un’iniziativa che dimostra, ancora una volta, come i commercianti fiorentini siano desiderosi di uscire dalla crisi e di offrire nuove soluzioni ai propri clienti. L’ultima settimana di ottobre ha sancito la fine di una bella iniziativa, denominata “Fai colazione con La Nazione”, lanciata lo scorso 2 giugno dal nostro quotidiano e da Confesercenti Firenze. Nei due mesi di durata della promozione, nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, presentando il coupon presente sulla cronaca di Firenze, il lettore aveva diritto a un caffè con pasta dolce al prezzo speciale di 1,80 euro.

Sono stati numerosi i bar, oltre sessanta, che hanno aderito all’iniziativa, contribuendo, con il proprio impegno giornaliero, al successo di questa idea che ha voluto unire due piacere mattutini: quello di comprare e leggere il giornale e quello di far colazione fuori casa. Tra i sessanta pubblici esercizi quelli che hanno raccolto il maggior numero di coupon sono stati il caffè pasticceria Serafini (180), il bar Sport (170) e il bar Daniele (70). I tre titolari di queste attività hanno ricevuto un prestigioso riconoscimento dalla nostra redazione e, grazie al sostegno di Cescot Confesercenti, verrà anche attribuita loro la facoltà di partecipare gratuitamente ad alcuni corsi di aggiornamento professionale. Nello specifico il vincitore si è assicurato il corso di formazione servizio banco bar, della durata di sessanta ore. Al secondo classificato invece è andato il corso di formazione per sommelier della birra, della durata di ventiquattro ore, mentre al terzo classificato il corso di formazione profumo di pane, della durata di 16 ore.

“Il successo di “Fai Colazione con La Nazione” dimostra che la sinergia tra soggetti del territorio paga sempre – ha sottolineato Nico Gronchi, presidente Confesercenti Firenze – Questo nonostante il difficile momento economico che tutti noi, commercianti e cittadini, stiamo vivendo”.