Care Regioni, basta sprechi

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 23 ottobre 2014 - CARO DIRETTORE, sono convinto che molto di ciò che dice il premier Renzi sia frutto della sua mania di ‘annuncìte’, come lui stesso ha definito il bla bla senza costrutto. Però quando chiama a far sacrifici non solo più ai soliti noti ma anche alle nostre spreconissime Regioni, ha ragioni da vendere. E sono convinto che alle frasi seguiranno i fatti.

Rosario Lentini, via email

 

​​B ISOGNA FINIRLA con le vecchie logiche. Cambiare significa anche rinunciare alle abituali dinamiche. Insomma, le Regioni non possono continuare a spendere e spandere soldi, mentre il governo chiede di risparmiare. Né si può accettare che per salvaguardare la politica, molto elettoralistica, dei contributi, si vadano a recuperare soldi attraverso le tasse ai cittadini e i tagli alla sanità. Renzi ha forzato la mano con le Regioni, ben sapendo che i tagli dovrebbero essere fatti non ai servizi ma nello sconfinato territorio degli sprechi. Risparmiare su certe spese, eliminare le consulenze esterne dal momento che i dipendenti dell’ente offrono professionalità di tutti i tipi, sono operazioni necessarie e non etichettabili a destra né a sinistra. Si tratta di una conduzione oculata del denaro pubblico. Sarebbe una svolta epocale, sicuramente possibile senza danneggiare la gente, certo difficile perché comporta una rivoluzione di mentalità e scelte amministrative. Vale la pena provarci. La maggioranza dei cittadini - e noi con loro - la pensa come lei.

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