Attentato a Nizza, Firenze scende in piazza sulle note della Marsigliese

Oltre 200 persone davanti al Comune in segno di solidarietà con la Francia. Presente anche l'imam Izzedin Elzir

Solidarietà a Nizza, la manifestazione (Umberto Visintini/New Press Photo)

Solidarietà a Nizza, la manifestazione (Umberto Visintini/New Press Photo)

Firenze, 15 luglio 2016 - Circa 200 persone, tra cui anche giovani islamici e il presidente dell'Ucoii e imam di Firenze Izzedin Elzir, hanno preso parte alla manifestazione di solidarietà alla Francia per le vittime di Nizza (L'attentato, leggi l'articolo) organizzata stasera in piazza Signoria a Firenze.

Sull'arengario di Palazzo Vecchio un gruppo di musicisti ha eseguito la Marsigliese e Fratelli d'Italia poi un trombettista, da balcone dell'edificio comunale adornato per l'occasione con la bandiera francese, ha suonato Il silenzio. Al presidio hanno preso parte esponenti politici di vari partiti, della Cgil, e tra i rappresentati delle istituzioni, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, l'assessore toscano Stefania Saccardi e il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.

A introdurre l'iniziativa il sindaco di Firenze Dario Nardella, che poi, al termine della manifestazione ha salutato i partecipanti in italiano, inglese, francese e spagnolo.

«È molto facile dimettersi oggi, per non prendersi responsabilità. Ma noi dobbiamo lavorare all' interno delle nostre comunità, e fare di più. Questa realtà dimostra che manca tanto da lavorare, ma non si può scappare dietro alle dimissioni dicendo che non è stato fatto abbastanza. Se non è stato fatto abbastanza bisogna fare di più». Così stasera il presidente dell'Ucoii e imam di Firenze Izzedin Elzir ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento all'annuncio di dimissioni del vicepresidente delle comunità islamiche francesi e imam di Nimes Hocine Drouiche, in polemica con le istituzioni musulmane del paese, che, secondo lui, negherebbero l'esistenza del fondamentalismo.

«Già oggi nelle moschee di Italia e Francia - ha aggiunto Elzir - si è condannato in maniera chiara e netta quello che è successo. A prescindere dal fatto che l'autore della strage fosse o meno religioso, e a me non risulta che lo fosse, quello che dobbiamo imparare a condannare la violenza, a prescindere da chi la commette».

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