Choc al cimitero, affiorano resti umani

Ossa, denti e mandibole in mezzo alle tombe

Il cimitero di Pontorme

Il cimitero di Pontorme

Empoli, 30 agosto 2016 - «Mai vista una roba del genere. Quei resti appartengono a persone una volta vive, adesso non più. Ma meritano, comunque, rispetto. E’ una cosa vergognosa». Monica è un fiume in piena. Non ci sta a chiudere un occhio di fronte a una situazione che, a onor del vero, proprio ordinaria non pare nemmeno a noi.

Passeggiare in un cimitero e incappare, strada facendo, in pezzi più o meno lunghi di ossa piuttosto che in denti o parti di mandibole, ha un certo non so che di macabro. Ora, qualcuno dirà che al camposanto riposano i defunti e che le ossa fanno parte del ‘percorso’ post mortem. Per carità è vero. Ma di solito, vengono sistemati sotto terra con degna sepoltura, garantendo decoro a tutti. A chi non c’è più e a chi invece si reca al cimitero a far visita ai propri cari scomparsi. Una garanzia che sembra esser ‘saltata’ al cimitero di Pontorme, piccola frazione alle porte di Empoli. Siamo in via di Cortenuova.

«Lì, purtroppo, da qualche settimana è sepolto mio marito Yuri. –racconta la donna, scossa e amareggiata – E il incontro con ossa impreviste è avvenuto proprio nel corso della sua tumulazione. Nella buca dove è stata accolta la sua bara, ne abbiamo notati alcuni e li abbiamo segnalati al personale in quel momento presente. Ho chiesto se c’era un ossario comune, mi è stato detto che avrebbero provveduto a sistemare quei resti. Ma dopo giorni e giorni, li ho visti ancora accatastati laddove erano stati provvisoriamente appoggiati». Forse le ferie agostane hanno rallentato le operazioni di rimozione e giusta collocazione di ossa «e pure pezzi di bare – continua Monica – Fatto sta che, in questi giorni, sia io che altre persone in visita alle tombe dei nostri familiari ci siamo rese conto che di ossa e denti è disseminato il cimitero. Affiorano dalla terra. A me non sembra giusto: è una situazione sotto gli occhi di tutti, possibile che nessuno possa intervenire?».

Chi deve provvedere provveda: è questo l’appello della donna. «Io capisco che, quando si riesumano corpi sepolti da anni e anni, possa accadere qualche inconveniente. – spiega con garbo – Magari una bara si può rompere e il suo ‘contenuto’ fuoriuscire. Ma non si può far finta di niente. E poi magari se entri al cimitero con il cane al guinzaglio, attento a non infastidire nessuno, vieni rimbrottato».