Tav, "il supertunnel non sarà inutile". Ma i sindaci si infuriano

L'ad di Rfi: "Farà spazio a 800 treni regionali". I sindaci. "Pagherano i pendolari"

Un cantiere Tav in una foto d'archivio (Foto NewPressPhoto)

Un cantiere Tav in una foto d'archivio (Foto NewPressPhoto)

Firenze, 21 ottobre 2016 - Il tunnel dell’alta velocità senza la stazione Foster migliorerà davvero il nodo ferroviario fiorentino? Senza penalizzare i pendolari toscani? "Quei sette chilometri di binari sotterranei – spiega l’ad di Rfi, Maurizio Gentile – sono funzionali ai futuri volumi del trasporto regionale. Quelli previsti dalla Regione entro i prossimi anni. Utilizzeremo il tunnel per almeno la metà dei treni che oggi vanno ‘in cintura’. Cioè quelli passanti che collegano Roma e Milano senza fermarsi a Firenze e quelli per Venezia e Brescia con fermata a Campo di Marte".

IL COMMENTO DEL DIRETTORE: "MA I POLITICI DOVE SONO?"

È un numero di treni limitato... "Nella media giornaliera forse. Ma noi ci riferiamo alle ore di punta quando a a Firenze ci sono 11 treni l’ora per senso di marcia. Di questi 6 vanno a Santa Maria Novella e 5 tirano dritti ecco perché il tunnel è fondamentale. Se vogliamo arrivare agli 800 treni per il trasporto regionale dobbiamo liberare la cintura di superficie fra Campo di Marte e Rifredi". C’è chi teme che, nel tempo, l’alta velocità possa fermare solo a Campo di Marte. "Non scherziamo. A Santa Maria Novella arrivano e partono con l’alta velocità 12 milioni di persone. Smn è interconnessa con bus e taxi ed è a 5 minuti a piedi dal Duomo. A mio giudizio è importante porsi il tema di mantenere la sua centralità". Quanto pagherete di penali? "Non ne pagheremo. La legge prescrive che una stazione appaltante è tenuta a far realizzare almeno i quattro quinti dell’importo contrattuale. Altrimenti l’impresa ha diritto al 10% della differenza. Non è il caso della Foster: quindi la cancellazione non avrà effetti dal punto di vista di maturazione di danni o di diritti".

Ma La bocciatura della megastazione sotterranea progettata da Norman Foster nell’area dei Macelli ha già suscitato molte preoccupazioni sul fronte dei sindaci toscani. Più o meno tutti, a vario titolo, costretti a fronteggiare la protesta crescente dei pendolari costretti a combattere con ritardi e disservizi. Il dubbio che quasi tutti sollevano è che, senza Foster e con l’alta velocità comunque attestata su Santa Maria Novella, gli attuali binari non saranno sufficienti a regalare spazi al trasporto regionale. E il sospetto è che a pagare i tagli decisi ora dalle Ferrovie saranno, ancora una volta, i pendolari.

Il più netto sul tema è il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli. "Ho la percezione di Santa Maria Novella sia da pendolare che da viaggiatore. La stazione è già al collasso, andare a mettere una frequenza maggiore di treni, con tutto quello che comporta ai fini dei servizi per i viaggiatori, è una follia. O fanno una stazione nuova anche solo per aumentare la superficie di calpestio, o non capisco come possa essere possibile aumentare il numero dei treni in transito. Non mi sembra un’idea geniale, poi vedremo, considereremo. Ma credo che cancellare la stazione ai Macelli sia una grossa sciocchezza. Se poi viene fatto in omaggio a chi non voleva l’alta velocità per dare almeno un contentino...".

Più cauto, ma non meno tenero, il sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli: "Senza vedere le carte è difficile valutare il nuovo piano. Abbiamo una posizione unitaria concordata con la Regione e pensiamo a un notevole incremento del servizio. Su un punto vorrei essere chiaro: qualunque forma di risparmio Ferrovie intenda mettere in atto, non deve farlo a spese dei nostri territori. Rfi sostiene che il nodo fiorentino ha ancora potenzialità inespresse per il 40 per cento. Secondo noi è satura. Va bene la centralità di Santa Maria Novella ma raccontare cose non plausibili, no".

"Prendo per buoni i dati forniti dai tecnici – chiosa il presidente dei sindaci toscani, il sindaco di Prato Matteo Biffoni – ma chiederemo conto dei servizi mancanti e chiediamo collegamenti rapidi e funzionali con Firenze. Dobbiamo comunque accettare un’ulteriore attesa di tre anni...".