Scritti che portano a Oriana. A Firenze il fondo Fallaci

Edoardo Perazzi: donazione al Consiglio regionale

Oriana Fallaci

Oriana Fallaci

Firenze, 18 settembre 2016 - «Il fondo Fallaci è importante perchè ci consente di vedere da vicino, di toccare e documentare il rapporto d’amore che c’era tra Oriana, Firenze e la Toscana. E’ tutto materiale che proviene dalla casa di campagna di Greve per il quale realizzeremo una sala adeguata perchè ogni cosa possa essere essere consultabile rapidamente e stimolare approfondimenti, studi e lavori di ricerca su questa grande scrittrice». Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale spiega così il Fondo Fallaci che arricchirà di 656 volumi palazzo Panciatichi. «Apriremo a fine ottobre – spiega il presidente e il nostro obiettivo è mettere tutto insieme, cioè arricchire l’archivio anche con il fondo dedicato a Mario Luzi».

DUNQUE, i libri e gli scritti di Oriana Fallaci – che ricordiamo, scelse di dare la sua ultima intervista ripresa dal mondo intero, a un giornalista come Riccardo Mazzoni – saranno in una sala dedicata della nuova biblioteca a palazzo Cerretani. Si parla di stesure, correzioni di bozze e traduzioni di quasi tutti i suoi libri. Tra il materiale per Un uomo (1979), anche carte autografe di Alekos Panagulis. Il Fondo Oriana Fallaci è stato donato da Edoardo Perazzi, nipote della scrittrice e giornalista, al Consiglio regionale della Toscana e verrà collocato in gran parte nella nuova biblioteca nel palazzo Cerretani di piazza dell’Unità d’Italia a Firenze. Ai libri e agli scritti sarà dedicata un’intera sala nella biblioteca. Il materiale archivistico sarà invece conservato dall’archivio del Consiglio regionale, che allestirà un’adeguato spazio di consultazione. «La nuova sede della biblioteca avrà oltre 160mila volumi, molte centinaia di codici, cioè un patrimonio importantissimo di fondi documentali e archivistici», spiega Chiaretta Silla, dirigente del settore Biblioteca e Archivio del Consiglio regionale. Un patrimonio difficile da quantificare, in quanto Oriana giornalista ha scritto migliaia di articoli a cominciare dai tempi del liceo classico Galileo, quando si iscrisse alla facoltà di Medicina che lasciò per dedicarsi al giornalismo esortata dallo zio Bruno Fallaci, egli stesso giornalista e direttore di settimanali. Conobbe anche Curzio Malaparte, che considerò come un suo maestro. Nella parte libraria del Fondo Fallaci sono raccolte tutte le sue opere a stampa, in italiano e nelle molteplici traduzioni in varie lingue, dall’inglese al norvegese fino al giapponese e al persiano.

IL MATERIALE archivistico abbraccia pressoché tutta la vita professionale di Oriana Fallaci, dagli anni Cinquanta fino al 2006. La sua attività di giornalista è ben rappresentata ed è interessante il materiale preparatorio: da dossier sui personaggi che avrebbe intervistato, contenenti materiali eterogenei (ritagli di giornale, appunti), di base alla stesura degli articoli, fino a dossier tematici. E da pochi giorni sotto una teca, visibile per tutti, c’è la sua la leggendaria macchina da scrivere: la Adler Junior 12.