I figli, prima la battaglia insieme. Poi Tamara e Diego per la loro strada

Nel 2012 si opposero alla richiesta di grazia della madre

I figli Diego e Tamara Iacopi ritratti in una pausa del processo di primo grado in Corte d’Assise

I figli Diego e Tamara Iacopi ritratti in una pausa del processo di primo grado in Corte d’Assise

Forte dei Marmi, 1 aprile 2015 - SONO stati coinvolti loro malgrado a livello mediatico nella vicenda anche se da anni sono defilati e preferiscono non parlano più di questa drammatica storia che ha segnato la loro vita. Tamara e Diego Iacopi, i figli della vittima e di Maria Luigia Redoli, all’epoca avevano rispettivamente 18 e 14 anni. Secondo l’accusa erano nell’auto fuori del garage dove si consumò il delitto del loro padre per il quale la madre si è sempre dichiarata innocente. Tamara (poi assolta a pieno titolo dall’accusa di essere stata complice degli amanti) e Diego (mai imputato) si sono rifatti una vita. Tamara è casalinga e madre e vive in città mentre il fratello alleva cani a Monte S.Savino in provincia di Arezzo. Non hanno più rapporti con la loro mamma e nell’agosto 2012 inviarono una lettera in cui ribadirono la loro secca opposizione alla richiesta di grazia che la Redoli voleva inoltrare all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

C’è da fare un passo indietro. Primi di marzo del 1992, quindi poco meno di tre anni dopo il delitto. Con un provvedimento dell’allora presidente del Tribunale civile di Lucca Fabio Romiti Maria Luigia Redoli venne ritenuta ‘indegna’ di entrare in possesso dell’eredità di Luciano Iacopi, un pacchetto di miliardi di lire. Non restò congelata e inutilizzata la parte di patrimonio spettante alla Redoli e si disse che la Circe, dietro consiglio degli avvocati (ricordiamo Mazzini Carducci), rinunciò ai propri diritti a beneficio dei figli. Sarebbe stata, venne sottolineato all’epoca, una manovra concordata per aggirare eventuali ostacoli che si frapponevano al dissequestro. In quel periodo Tamara andava a trovare la madre in carcere a Perugia ma poi evidentemente nel rapporto qualcosa si guastò. Già nel 1996 in un programma Rai di Sandro Curzi Tamara in diretta difese solo la memoria del padre. Poi la rottura definitiva nel 2012 con l’opposizione alla grazia. Qualcosa nel rapporto tra madre e figli si era definitivamente rotto.