Suonava con Vasco, poi la conversione: stasera show tra fede e musica in parrocchia

Nando Bonini ha abbandonato una carriera dorata per un'altra, di testimonianza e canzoni: disco tutto sulla misericordia, poi il racconto della sua svolta

Nando Bonini

Nando Bonini

Arezzo, 12 giugno 2016 - Voleva una vita spericolata, proprio come Vasco Rossi: poi anche quella ha cominciato a stargli stretta. «Mi sentivo vuoto, non mi bastava più». E’ nata da lì la scintilla del percorso anomalo di un chitarrista italiano: dal Blasco al rock di Dio. Lui è Nando Bonini: compositore, autore, arrangiatore, chitarrista.

Stasera alle 21.15 in concerto ad Arezzo: in uno stadio? No, in parrocchia. A San Pietro e Paolo, dove l’idea lanciata dal diacono Federico Daveri è stata raccolta al volo da un «giovane» parroco di 80 anni, don Ivan Marconi. Uno di quelli che ama cercare la fede dov’è e non dove vorremmo che fosse. E che per l’occasione ha trasformato l’esterno della parrocchia in un palcoscenico.

Al centro lui: Nando ha condiviso il cammino del Blasco per un percorso quasi infinito. A fianco del musicista ci era arrivato dalla strada maestra, quella dei Steve Rogers Band, il gruppo storico del cantante. Fino al 1995 al suo fianco, poi improvvisamente lo stacco: e la conversione. Non cade da cavallo ma cade dalla band di Vasco Rossi. Gli chiedono di comporre un musical su San Francesco. Lui inizia, quasi per gioco, diventa una scelta di vita.

«Non volevo più fare la vita del divo del rock». Non voleva, racconta nelle sue serate, stringere mani senza sapere di chi fossero, rispondere a sorrisi di chi non conosceva. Sono frammenti di una testimonianza che da allora porta con sè in ogni concerto. Fino a stasera. Perché Nando accompagnerà come chitarra solista un artista aretino, Daniele Sciacca.

Un intero album, «Io confido in te», tutto realizzato per l’anno della Misericordia. Un album del quale Nando non è solo musicista ma anche produttore del progetto. Nella tensostruttura esterna alla chiesa è stato montato il palco, che poi sarà ruotato secondo il tempo. Possibile che il dio della pioggia gli tiri uno sgambetto? Di questi giorni tutto è possibile.

Per certo Nando alla fine della parte musicale ritaglierà come in ognuna delle sue serate venti minuti di testimonianza. In dialogo con il pubblico, in un piccolo botta e risposta con il quale spiegare come si possa fare un salto di questo tipo. Lasciandosi alle spalle non solo Vasco ma anche Bennato, Alberto Fortis, Paul Diamond, Ronie Jones. E una carriera che pareva segnata ormai in una direzione sola.

E Vasco? Pare che si sia pronunciato una volta sola, il giorno dell’annuncio. «Ah bene! Bravo, bravo». In perfetto stile Zocca, il suo paese, emozioni forti ma asciutto, nel rispetto della scelta di un amico. Un amico al bivio tra una vita spericolata e l’altra: solo protetto da una rete in più.