Siete favorevoli o contrari alla musica in centro nelle notti estive? Parla la gente

Il tema della settimana dopo il caso dei Costanti discusso tra gli aretini. "Sì, la città deve vivere e attrarre turisti". "No, il riposo va rispettato". Comune: sì alle deroghe. Ma è troppo tardi

Musica a San Francesco

Musica a San Francesco

Arezzo, 29 maggio 2016 - Da un lato ci sono le esigenze di chi si vuole divertire e passare una bella serata all’aria aperta ascoltando della buona musica. Dall’altra le richieste di chi vuole tranquillità e vedersi garantito il diritto al riposo. La città si spacca sulla movida e sulla possibilità per i commercianti di organizzare eventi con musica dal vivo. «Con certi intrattenimenti ed eventi il centro è più bello» sottolinea subito Valentina Liberatori.

A risponderle immediatamente è Sergio Marraghini: «E’ vero – dice – fa piacere che ci siano tante persone in centro, però ci sono anche i diritti di chi vuole riposare». Il fronte del no alla movida senza regole viene rinsaldato dalle parole di Luigi Pancioni. «Vale lo stesso discorso delle sagre – spiega – Se fanno confusione fino a tardi, finisce che danno fastidio. E invece il rispetto dei residenti è fondamentale».

Enzo Scartoni (non a caso uno dei re del karaoke nostrano) ritiene «fondamentale» la musica. «E’ un modo per animare il centro – commenta – Ci devono essere delle regole da rispettare ma non si può fare a meno degli eventi». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paolo Laurita. «Non stiamo parlando di concerti – racconta – ma di musica dal vivo. Siamo di fronte ad un intrattenimento che porta gente. Soprattutto nel weekend servono limiti meno stringenti».

Chi abita in centro chiede «rispetto». «E purtroppo manca – sottolinea Giuseppina Barbini – Io ci vivo in centro e in certe serate non si riesce a dormire». Questa posizione viene condivisa pure da Ettore «Bubi» Tattanelli e Maria Grazia Rossi. «Il volume non deve superare una certa soglia – dicono – e gli orari devono tenere conto delle esigenze di chi vuole stare in tranquillità a casa propria. Ogni tanto gli eventi vanno bene, ma organizzati sempre rendono la situazione invivibile».

Secondo Veronica Stanganini «la musica dal vivo serve per uscire dalla solita routine delle serate in città». E Michele Mattesini spiega di «non capire qual è il problema, soprattutto nel periodo estivo: ogni tanto è lecito fare un po’ più tardi».

Saura Saccenti è a favore di un centro vivo ma anche al rispetto delle regole. «Ci sono orari e limiti di decibel sui quali non si deve sforare – spiega – Questo è il giusto modo per fare vivere il centro».

Per Elena e Riccardo Bernacchia non ci sono invece dubbi: «Spesso la città è morta – commentano – con musica e qualche evento almeno ci si diverte un po’».

di Stefano De Biase