Nuova Giunta, ecco le prime reazioni. Bracciali: "Partenza da dilettanti allo sbaraglio". Romizi: "Ma i nuovi assessori hanno il dono dell' ubiquità?"

"Non sono emerse né proposte di governo né una reale analisi dei bisogni della città" - commenta il capogruppo dell'opposizione

Matteo BracciaLI

Matteo BracciaLI

Arezzo, 1 luglio 2015 - A poche ore dalla formazione della Giunta Ghinelli ecco le prime reazioni. Sono quelle di Matteo Bracciali e di Francesco Romizi.

Bracciali -  Oggi è stata ufficializzata la Giunta Comunale. La valuteremo su quante opportunità economiche e comunitarie riuscirà a costruire per la città. Lasciatemi dire, però: dopo 20 giorni di tira e molla tra i partiti della destra per niente civica sui nomi con annesse dimissioni (e non si è neppure iniziato), non sono emerse né proposte di governo né una reale analisi dei bisogni della città. Siamo partiti davvero male tra l'annunciato aumento della Tari senza avere la minima comprensione di cosa sia, ascoltando le parole del neo Sindaco, e l'annuncio della composizione di una Giunta "in gran parte competente", come se ce ne fosse una parte che non lo è affatto. La partenza è da dilettanti allo sbaraglio. Noto poi, con dispiacere, che metà della squadra non vive in città con un micidiale paradosso: un assessore di Siena ad Arezzo. Uno schiaffo ad una città ricca di competenze e buona politica. In una parola: umiliazione. Seconda questione: questa Giunta è la più autoreferenziale che la nostra comunità abbia mai visto. Tutti gli assessori insieme valgono meno preferenze di un consigliere del Partito Democratico. Per questi motivi, toccherà all'opposizione portare la città in amministrazione contro la deriva degli uomini soli al comando votati da poco più del 20% degli aretini e che Arezzo la vivono solo perché ci devono venire a lavorare. Bontà loro.

Romizi - Una squadra di governo dove spicca un uomo solo al comando: abbiamo visto questo quando stamattina, il sindaco Ghinelli al momento del decollo della sua giunta, ha lasciato a terra la sintesi politica che probabilmente auspicava la sua coalizione di centro-destra. A bocca asciutta molti degli alleati della tornata elettorale, mentre 2 assessori (su una squadra di 7) che non arrivano direttamente dal territorio aretino, ma da quello senese. Un scelta strategica che può essere sintetizzata così: un super-sindaco che divide le deleghe pesanti con un vice-sindaco di massima fiducia, praticamente un "replicante" del Ghinelli e la quasi totalità della squadra, priva di poteri veri e concreti. Una decisione che al momento facciamo fatica a comprendere, mentre già intravediamo dei limiti politici su alcune scelte fatte: come mai Ghinelli si tiene la Cultura? E’ una questione di secondo piano per il centro destra? Una questione di lana caprina, a quanto pare, tanto da essere messa sul mucchio dei compiti di un Sindaco, che per come ha spartito i poteri, avrà molti, tantissimi grattacapi da oggi in poi. E poco, pochissimo tempo. Delle due l’una: o gli uomini e le donne scelti da Ghinelli hanno ricevuto assieme all’assessorato, pure l’ubiquità, oppure ci chiediamo come la dottoressa Tanti potrà gestire bene e attentamente lo sport, le politiche della famiglia, le politiche giovanili, quelle sociali e la scuola, visto e considerato che sarebbero tre assessorati, in testa ad una sola persona. E lo dico da ex assessore. Insomma, ci aspettavamo di più dall’annuncio della squadra dell’autoproclamatosi “rinnovatore” del Comune di Arezzo: tre dei suoi uomini sono già stati membri di governo (e arriviamo a 4 volti noti da decenni della politica cittadina: Ghinelli in primis, Merelli, Gamurrini e Tanti), un’altra, l’anti-europeista di San Gimignano, è nata a Pavia e residente nel senese e non si capisce proprio cosa ci incastri con le dinamiche politiche cittadine; gli altri tre, beh… sugli altri tre non abbiamo nulla da dire, perché non sappiamo neanche chi siano. Che siano quelli “in gran parte capaci” che il Sindaco ha annunciato ieri a La7?