Profughi, la rabbia di Lappola: "Troppi per noi, qui non si vive più"

Nel mirino anche i comportamenti tenuti dai nuovi ospiti. Ennesimo appello al Prefetto. Sindaco: "Un modello fallito"

La protesta degli abitanti di Lappola

La protesta degli abitanti di Lappola

Arezzo, 23 marzo 2017 «IL PROGETTO di integrazione è fallito, la gente è esasperata e la piccola comunità casentinese è sull’orlo del degrado». I 35 abitanti di Lappola, nel comune di Chiusi della Verna, che da 8 mesi «convivono» con 20 migranti, sono di nuovo in rivolta: descrivono una situazione di tensione e degrado.

«Il fiume è diventato una discarica, con rifiuti di ogni genere e un tubo a cielo aperto che dall’abitazione dove vivono i migranti scarica direttamente nelle acque ogni genere di rifiuto – racconta il presidente del comitato Fabio Boschi – le strade sono piene di bottiglie di plastica e lattine Non c’è rispetto delle regole e del decoro pubblico».

L’arrivo dei 20 migranti, dicono, ha stravolto le abitudini dei paesani, per lo più anziani, che da allora vivono quasi sempre in casa. Il sindaco Giampaolo Tellini rassicura: «Abbiamo già segnalato al Prefetto la sproporzione dei migranti che sono alla Lappola e c’è la volontà di distribuirli in modo più equo in altri comuni, come ad esempio a Castel San Niccolò, che non ne ospita nessuno. E' solo questione di tempo».