Maturità, oggi la seconda prova: tra i test latino (un Seneca abbordabile) e matematica

Ieri il tema di Italiano: soddisfazione solo agli istituti tecnici per la proposta sul futuro. Caproni "sconosciuto" ma scelto da tanti. "Ipotesi generiche e pericolose". Sembra alla portata di tutti invece la traduzione di Seneca

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Arezzo, 22 giugno 2017 - Qualche ora di sonno e poi tutti di nuovo tra i banchi. E' il giorno della seconda prova scritta, quella specifica per ogni indirizzo di studio: spiccano  tra le altre le prove di matematica (decisive sia allo scientifico classico che nelle scienze applicate) che quelle di latino. Il classico ha avuto una traduzione di Seneca: le prime reazioni lo definiscono un testo abbordabile, fatti salvi i "trabocchetti" che l'autore spesso nasconde.

Le altre seconde prove scritte? Ogni istituto o liceo con una propria prova diversa dalle altre. Una griglia che un tempo era scarna e che ora è multicolore come un arcobaleno. Perché gli indirizzi si sono moltiplicati. Scienze umane all’omonimo indirizzo, mentre al liceo economico tutti alle prese con diritto ed economia politica. Poi c’è il mondo immenso degli istituti tecnici. Si viaggia come seconda prova quasi nel futuro: discipline turistiche, disegno e progettazione per i meccanici, stessa cosa ma applicata al design per il legno. E ancora tecnologie meccaniche, logistica, costruzioni navali, aerei. Sistemi automatici a elettronica, sistemi automatici in automazione. Naturalmente l’informatica negli indirizzi attinenti, un viaggio avvincente nelle varie sfere della chimica per i tanti indirizzi che nella chimica pescano competenze e futuro. La moda per gli istituti tecnici applicati ai tessuti. E così via. 

IL TEMA DI ITALIANO. Musi lunghi intorno alle scuole per la prima prova di maturità: in generale regna la delusione sulle tracce proposte dal ministero, anche se poi ogni ragazzo fatalmente fa storia a sè. Buone reazioni solo intorno all'Itis: il tema sulla robotica ha messo d'accordo i più e la maggioranza dovrebbe averlo scelto.

Gli altri? Non sono usciti i temi più gettonati alla vigilia, ma questo ormai è un classico di ogni edizione della maturità. La proposta per la letteratura del poeta Caproni ha spiazzato i più anche se poi il materiale messo a disposizione era tanto abbondante da convincere parecchi a puntare lo stesso su un autore che diversi ragazzi hanno ammesso perfino di non conoscere.

Gli altri hanno virato in modo abbastanza massiccio sulla traccia che mette al centro i problemi ambientali o addirittura su quella storica legata al boom economico ma lamentando fosseroi generiche e quindi a rischio: il rischio classico, quello di andare fuori tema.

LE TRACCE. Per l'analisi del testo è uscito Giorgio Caproni: ai ragazzi è stata indicata la lirica "Versicoli quasi ecologici" (tratta dalla raccolta Res Amissa). La tipologia saggio breve in ambito artistico-letterario era invece incentrata su: la natura tra minaccia e idillio, ispirato a quadri di William Turner e Giuseppe Pellizza da Volpedo. Per il saggio scientifico gli alunni dovevano parlare di "Robotica e futuro tra istruzione, ricerca e mondo del lavoro", mentre per il saggio storico-politico il tema era "Disastri e ricostruzione" e in quello socio-economico l'argomento era "Nuove tecnologie e lavoro". "Il miracolo economico italiano" con citazioni da Bevilacqua e Ginsborg era il tema di argomento storico, al centro i decenni 50 e 60. Infine quello di ordine generale, dal titolo: "Per progresso si possono intendere almeno due diversi tipi di successione di eventi..."

LA VIGILIA. Sono sessantasei le commissioni e circa 2880 i ragazzi che dovranno passare al setaccio dei professori. Tanti, tantissimi: perché per ogni commissione ci sono un presidente, tre membri esterni e tre interni. Solo una trentina gli studenti non ammessi a sostenere gli esami. Una mobilitazione in grande stile e che come al solito porta con sè gli strascichi di un tempo. Come le rinunce con certificato medico. Non siamo ai tempi d’oro, anzi di piombo, quando i funzionari del provveditorato erano costretti a ricercare liste intere di docenti sparsi tra i monti e il mare. Però è un dato che risale, forse termometro degli entusiasmi non contagiosi che si respirano in cattedra.

Partenza con il tema di italiano. Alle 8.30: ogni presidente aveva un codice con il quale aprire le tracce dei misteri ma non prima dell'ora x. Poi tracce vanno fotocopiate e non sempre le fotocopiatrici delle scuole sono fulmini di guerra.

I trucchi per copiare? Negli anni qui se ne sono visti di tutti i tipi. «Un anno – ci racconta Claudio Santori, storico ex preside del Liceo Scientifico – arrivarono a scrivere tutte le formule di matematica dietro l’etichetta di una bottiglia». Lo studente sfilò la bottiglia dallo zaino: e un presidente dall’occhio lunghissimo notò che la bottiglia era vuota. Strano a 40 gradi.

E gli altri trucchi? «Beh, i rotolini sono sempre il must, da infilare nei punti più strani dell’abbigliamento e non». Con possibilità di scambi sopratutto in bagno.«E’ chiaro che se vuoi evitare passaggi di informazioni o consultazioni quello è uno dei momenti critici della mattinata». Poi i vocabolari su cui segni tutto ma proprio tutto. E la tecnologia che fa il resto. Ecco il famoso smartphone: i telefonini vanno lasciati all’ingresso.

Ma se molli quello di nonna e l’altro lo tieni a portata di mano il gioco, pur rischioso,è fatto. E oggi ci sono gli orologi che hanno le stesse potenzialità di uno smartphone