Cadla, via libera alla mobilità volontaria: e in 15 hanno trovato lavoro. Gli altri 160 ancora nel tunnel

La legge consente di pescare dalle liste di mobilità con forti agevolazioni. Buio pesto per ora sui supermercati rimasti invenduti SU LA NAZIONE DI OGGI

I lavoratori davanti all'Ascom

I lavoratori davanti all'Ascom

Arezzo, 18 ottobre 2014 - Via libera alla mobilità volontaria per gli addetti amministrativi e di magazzino della Cadla, l’azienda dei fratelli Giannetti che a inizio settembre ha depositato la richiesta di pre-concordato. Il giudice del lavoro Picardi ha autorizzato l’attivazione della procedura di mobilità per aprire la strada al reingresso nel mondo del lavoro per una quindicina di dipendenti. L’iscrizione nelle liste di mobilità consente infatti importanti agevolazioni alle aziende che assumono pescando dalla mobilità stessa. E’ il caso appunto di alcuni addetti che hanno già trovato lavoro e che aspettavano solo che il meccanismo si mettesse in moto. Nulla, essendo la mobilità volontaria, cambia invece per gli altri ex dipendenti Cadla (in tutto erano 177) che potranno restare in cassa integrazione almeno fino al primo agosto 2015, data della scadenza dell’ammortizzatore sociale attivato dopo il crollo del gigante della grande distribuzione. Chi ne avrà necessità potrà avvalersi della mobilità volontaria. Sul fronte DueGi, la società che comprendeva i punti vendita, siamo ancora alla cessione di 20 dei 36 negozi che facevano capo ai fratelli Claudio e Carlo Giannetti e alla cassa integrazione per i dipendenti dei punti vendita non acquistati da Conad del Tirreno e Conad Umbria. Sul versante Cadla due commissari accompagneranno la società alla definitiva cancellazione, attivi sulla procedura concordataria. E’ invece ancora stallo sui negozi non acquistati dalle due Conad. Sono sedici in tutto, ad Arezzo via Guelfa e i Pescaiola.