Posta a giorni alterni, si scatena la protesta: i sindaci preparano la controffensiva

Presto una riunione dell’Anci per prendere provvedimenti: ecco le decisioni in vista

Un postino al lavoro

Un postino al lavoro

Arezzo, 6 maggio 2016 - Il quotidiano  lo leggono il giorno dopo. A Talla come a Badia Tedalda, a Chitignano, Montemignaio o a Ortignano Raggiolo. Uno dei tanti effetti della posta consegnata a giorni alterni con conseguenze peggiori nei piccoli comuni. Una pratica che ha preso il via da maggio in tutta la provincia ma che sarà estesa nel 2017 a tutta la Toscana. La riorganizzazione di Poste Italiane contro cui Slc-Cgil e Uilposte hanno protestato con un presidio davanti alla Prefettura, in ballo il taglio di 61 posti di lavoro  in tutta la provincia. Nessuno andrà a casa per il momento, i postini verranno assorbiti agli sportelli e negli uffici, ma questi numeri non saranno rimpiazzati in futuro.

E il disagio più grande andrà agli utenti. Le zone più penalizzate saranno quelle montane. Intanto i comuni lanciano la controffensiva. Capofila il vice presidente dell’Anci e sindaco di Terranuova Sergio Chienni: «Abbiamo convocato una riunione di tutti i sindaci della provincia. Ci è giunta notizia che in zone meno densamente popolate la consegna a giorni alterni avviene in modo totale. Quanto alle misure vedremo.

Ci riuniremo come sindaci primi destinatari del provvedimento. Ma la scelta va va a colpire le zone che sono già disagiate». «Ci muoveremo - dice Eleonora Ducci sindaco di Talla - con l’Anci a breve un incontro in Provincia per capire come  comportarci, di sicuro faremo sentire la nostra voce».

Dello stesso avviso il sindaco di Montemignaio Massimiliono Mugnaini: «Avevamo già fatto a suo tempo raccolte firme e proteste. Le decisioni vengono sempre prese a scapito dei piccoli centri».