Troppo brutto per essere vero. Una batosta senza attenuanti

Gara subito in salito dopo il gol lampo dopo 20 secondi, ma il Seravezza non è mai entrato in partita

Troppo brutto per essere vero. Una batosta senza attenuanti

Troppo brutto per essere vero. Una batosta senza attenuanti

seravezza pozzi

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sangiovannese

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SERAVEZZA POZZI (4-2-3-1): Lagomarsini; Salerno (35’ st De Ferdinando), Mannucci, Coly, Ivani; Bedini (11’ st Camarlinghi), Simonetti; Brugognone (7’ st Sforzi), Mugelli (24’ st Delorie), Putzolu; Benedetti. All. Amoroso.

SANGIOVANNESE (3-5-2): Timperanza; Farini, Antezza (32’ st Romanelli), Masetti; Di Rienzo, Massai (19’ pt Nannini), Baldesi, Disegni (22’ st Pertica), Gianassi; Rotondo (15’ st Bartolozzi), Cicarevic (15’ st Benucci). All. Rigucci.

Arbitro: Mancini di Pistoia).

Reti: 1’ pt Masetti (Sa), 23’ Benedetti (Se), 27’ Disegni (Sa); 24’ st Pertica (Sa), 27’ Masetti (Sa).

Note: espulso Simonetti (Se) al 29’ st con rosso diretto per manata a Pertica; ammoniti Putzolu (Se), Farini, Rotondo, Baldesi e Masetti (Sa); angoli 9-3: recupero 1’ pt e 3’ st.

SERAVEZZA – Troppo brutto per essere vero il Seravezza visto ieri. Lo stesso allenatore Christian Amoroso non si spiega una prestazione così negativa, definendola "indecorosa". La caduta con tre gol di scarto in casa, rimediata contro una squadra che in classifica si presentava con 14 punti in meno dei versiliesi, effettivamente era non pronosticabile alla vigilia. Anche perché i verdazzurri sembravano essersi rimessi in pista dopo le tre vittorie consecutive. E invece nel giovedì pre-pasquale è arrivata questa batosta dura da mandar giù. Il 4-1 finale per altro non fa una grinza, perché il Seravezza in partita ci è stato poco palesando soprattutto un’eccessiva fragilità difensiva intesa proprio come fase. Che la Sangiovannese avesse più voglia e motivazioni nel vincere si è capito dall’approccio e poi dall’atteggiamento generale durante tutti i 94 minuti, anche col piglio dei subentrati (che sono stati determinanti nelle azioni di 3° e 4° gol che hanno chiuso il match).

La partita è iniziata subito male per il Seravezza che dopo 40 secondi va sotto per effetto del gol capolavoro del difensore mancino Masetti. Tuttavia al 23’ i padroni di casa erano riusciti a pareggiare grazie all’incornata di bomber Benedetti (al 12° sigillo stagionale) su solito preciso cross da destra del classe 2004 Salerno. Ma l’1-1 è durato appena 4 minuti: il tempo che Di Rienzo (libero di pensare senza troppa aggressione nemica) mettesse a centro area il pallone che Disegni infilava all’angolino con Lagomarsini inchiodato a guardare. Il Seravezza sfiorava il nuovo pari su punizione dal limite ma c’era la traversa a dire di no alla parabola di Benedetti. A metà ripresa, mentre i cambi incidono decisamente di più dalla parte valdarnese, la Sangio in 3 minuti (fra il 69’ ed il 72’) impacchetta l’incontro: il 3-1 arriva in contropiede dopo palla persa da Sforzi, con Benucci che imbecca l’appena entrato Pertica il cui diagonale all’angolino è chirurgico; il poker invece sgorga da schema su palla inattiva con Nannini che batte per Benucci il cui tiro-cross diventa assist al bacio per il determinato Masetti che ci crede e infila il 4-1. Il Seravezza poi resta pure in 10 per la sciocchezza di Simonetti. Da segnalare la quinta panchina di fila per capitan Granaiola (anche stavolta nemmeno entrato un minuto), l’iniziale esclusione per scelta tecnica di Camarlinghi e l’arrivederci di Fabio Maccabruni (salutato con una maglia ricordo dalla società seravezzina) che lascia la squadra per motivi di lavoro trasferendosi in Veneto.

Simone Ferro

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