Avanti con i campionati regionali Si ferma l’attività provinciale

I campionati dilettantistici vanno avanti: nessuno stop per Serie D, Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda categoria. Ciò che è regionale potrà proseguire nel calcio in Toscana. Si ferma invece ciò che è provinciale e dunque per il calcio degli adulti ecco lo stop alla Terza categoria... che era appena cominciata sabato scorso, per altro senza alcun problema nel girone A tutto versiliese mentre un po’ di situazioni caotiche si erano già immediatamente venute a creare nei gironi lucchesi B e C con squadre che non raggiungevano il numero sufficiente per giocare o arbitri che non hanno nemmeno fatto iniziare partite "perché non c’era lo spirito giusto".

L’atmosfera di paura diffusa c’è eccome. E rimane. Perché in uno sport di contatto come il calcio, fa poca differenza la categoria (cosa cambia dalla Terza alla Seconda, dal punto di vista della possibile diffusione del virus? Nulla!). Ma convivere col virus (fase 2) significa anche assumersi il rischio e concepire l’idea di poterlo prendere. La preoccupazione di potersi imbattere anche “solo“ in una quarantena o in un isolamento fiduciario per una partita di calcio togliendo poi la persona dalla possibilità di andare a lavoro è tra i dibattimenti principali della questione. Prendiamo il caso dell’allenatore della Fivizzanese Marco Mencatelli che domenica al Marco Polo ha assistito alla gara dei suoi contro il Viareggio da fuori. "Ho un’attività e in questo momento non posso permettermi di andare in panchina rischiando di poter incappare in una quarantena – ha spiegato – sarebbe un grosso problema per me e per la mia famiglia".

Si continuerà a giocare “regolarmente“ anche negli Juniores regionali. Da capire se potranno farlo pure Allievi e Giovanissimi regionali. Mentre tutti i campionati giovanili di carattere provinciale (dalla Juniores in giù) vengono fermati, almeno fino al prossimo 16 novembre. È quanto ha deciso il Governo rendendolo legge col Dpcm pubblicato l’altra sera. Si potrà quindi giocare (sempre rispettando le regole che ormai tutti ben conosciamo, con le varie precauzioni da protocollo e la capienza negli stadi ridotta al 15%) mentre viene fermata l’attività provinciale e cosiddetta di base.

"Dalle informazioni parziali avute sul nuovo Dpcm sono confermati i nostri timori – ha detto il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia – .Siamo preoccupati perché impedire lo sport soprattutto a bambini e ragazzi equivale a creare un forte squilibrio tra una socialità organizzata e quella disorganizzata, che porterà migliaia di giovani a vivere il proprio tempo libero senza regole e responsabilità, a differenza di ciò che avrebbero potuto garantire le società sportive dilettantistiche che hanno investito risorse e mezzi per consentire la ripresa in sicurezza delle attività. Trovo grave considerare lo sport un’attività non essenziale, come anche non aver cercato un confronto sullo sport di base".