Villa di Alberoni rivenduta in un’ora. La Procura indaga per riciclaggio

Il compagno della Santanchè e la moglie di La Russa hanno acquistato e ceduto l’immobile a un milione in più

Villa di Alberoni rivenduta in un’ora. La Procura indaga per  riciclaggio

Villa di Alberoni rivenduta in un’ora. La Procura indaga per riciclaggio

Riciclaggio. È questa la svolta nell’indagine della Procura di Milano sul caso della villa in Versilia di Francesco Alberoni, acquistata da Dimitri Kunz D’Asburgo, compagno di Daniela Santanchè, e da Laura De Cicco, moglie del Presidente del Senato Ignazio La Russa. Da quanto si è appreso, i pm Marina Gravina e Luigi Luzi con l’aggiunto Laura Pedio, circa due settimane fa, hanno delegato il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano per ricostruire la vicenda della villa di via Nizza (al confine tra Forte e Marina di Pietrasanta) appartenuta al sociologo scomparso la scorsa estate. L’immobile è stato acquistato da Kunz e Laura De Cicco, con un preliminare di vendita del 22 luglio 2022, a 2,45 milioni di euro, una cifra congrua per un immobile di 350 metri quadrati su tre livelli con giardino e piscina e che necessitava di lavori di manutenzione.

In meno di un’ora dal rogito, lo stesso immobile è stato rivenduto all’imprenditore Antonio Rapisarda per 3,45 milioni: quindi con un guadagno immediato di 1 milione. Secondo quanto ricostruito il 22 luglio 2022 d’Asburgo e Di Ciocco firmano un preliminare di vendita con l’avvocato Elisabetta Nasi, procuratrice di Alberoni e poi arriva la firma su un nuovo contratto preliminare. Questa volta con Rapisarda attraverso la sua società Springstar, una srl attiva nel settore edile e immobiliare. Che versa da subito come anticipo un milione di euro. Poi ottiene uno sconto di 100 mila euro sul prezzo finale (gli atti di acquisto e vendita sono stati firmati in due studi notarili diversi).

A destare i sospetti dell’Antiriciclaggio di Bankitalia è stata la plusvalenza di un milione su cui ora le Fiamme Gialle faranno approfondimenti. Non solo per capire la provenienza della somma versata dall’imprenditore Rapisarda, ma anche quale è stata la destinazione della somma a differenza, che sarebbe stata divisa a metà tra Kunz e la moglie di La Russa. La guardia di finanza è stata delegata ad indagare per riciclaggio sui flussi di denaro e la destinazione di quel milione per verificare se, parte della somma, sia servita per coprire i debiti di Visibilia. Sul fascicolo c’è il più stretto riserbo su quale sia il modello di iscrizione. Invece è trapelato che si sta valutando di convocare in Procura Rapisarda.

Francesca Navari