Viareggio e il Carnevale: scoppia il caso dei teschi a luci rosse esposti in città

E' polemica sul progetto d'arte itinerante realizzato da carristi internazionali

Uno dei teschi in giro per Viareggio (Foto Umicini)

Uno dei teschi in giro per Viareggio (Foto Umicini)

Viareggio, 22 gennaio 2020 - Due scene d’amore disegnate nelle orbite del teschio installato di fronte al Gran Caffè Margherita. «Alfa e Omega, il principio e la fine» è il titolo biblico dell’opera; una delle venti commissionate dalla Fondazione Carnevale e il Lucca Center of Contemporary e realizzate nell’ambito del progetto d’arte itinerante «The Skull Parade» da carristi ed artisti internazionali.

Quelle due scene sono bastate per sollevare lo scandalo del ‘teschio a luce rosse’; atto secondo della polemica corale sugli addobbi ‘scheletrici’ di questo Carnevale 2020. Giudicati da molti come «un mortorio»; non in linea con lo spirito ‘grasso’ della manifestazione viareggina. «Al di là dei gusti, trovo assolutamente fuori luogo il teschio posizionato in Passeggiata, che rappresenta figure di nudo in atteggiamenti inequivocabili» commenta Riccardo Zucconi, deputato di Fdi.

«Il teschio – aggiunge l’onorevole – ha poco a che vedere con la nostra tradizione ed è per lo più un simbolo legato alla cultura celtica o a quella messicana. Oltre a ciò, quello che reputo davvero di cattivo gusto è offrire gratuitamente immagini di nudo proprio in uno dei luoghi simbolo della città, meta di famiglie e di bambini, la Passeggiata appunto. Ci battiamo ogni giorno contro la volgarità, la mercificazione del corpo, il rispetto della donna per poi cadere in queste trivialità gratuite. Complimenti allora a Fondazione e amministrazione comunale per aver stravolto lo spirito del nostro Carnevale».

Il teschio come tela, come elemento sul quale manifestare pensieri, stati d’animo o semplici racconti decorativi in grado di trasformarlo in uno strumento evocativo e comunicativo è stato scelto dagli ideatori del progetto «The Skull Parade» proprio come omaggio al ‘Dia de Los Muertos’ messicano. «I teschi – si spiega – hanno la funzione di fare da tramite tra i vivi ed i cari defunti, tra finito e infinito, tra terra e cielo, tra acqua e fuoco: il passaggio è parte necessaria, imprescindibile e ineludibile dell’esistenza. E questo rito vuole onorare la continuità e la persistenza della vita».