La roulette russa del traffico. "Al Varignano le auto sfrecciano come razzi"

I cittadini hanno paura e chiedono dossi rallentatori, lampioni funzionanti e controlli. Le vie che spaventano: Resistenza, Pastore, Tobino

La straziante scena del recupero del corpo della povera Fatima, travolta nel buio

La straziante scena del recupero del corpo della povera Fatima, travolta nel buio

di Alice Gugliantini VIAREGGIO Autostrade senza pedaggio, ma con un prezzo altissimo da pagare quando muore qualcuno. L’ultima vittima è stata Fatima Karmas in via della Resistenza. Ma anche via del Pastore e viale Tobino non sono normali strade urbane, nella realtà. Sono nastri d’asfalto per auto da corsa. I cittadini hanno paura, non solo al Varignano, e chiedono provvedimenti: dossi per rallentare il traffico, controlli, sanzioni. Tra chi protesta c’è Cristian Marlia: "Qui corrono come dei pazzi dalle prime ore della mattina fino alla sera. Io apro il bar alle cinque, e tra le poche auto in strada c’è già chi sfreccia. Per questo servono dei dossi, non c’è altra soluzione. Neanche i semafori lampeggianti come dissuasori di velocità possono bastare. Tanto poi le multe la gente non le paga. Invece se prendi un dosso ad alta velocità, sfasci la macchina. O rallenti, o rallenti. Non dimentiamo poi che in questa zona ci sono un asilo e una scuola elementare. Come si fa a star tranquilli? Quello che è successo a Fatima può accadere a chiunque. Questa è la verità. Anche qualche giorno fa sempre in via della Resistenza si è rischiato che qualcuno fosse messo sotto". E aggiunge: "Per il resto il quartiere è non è messo male, il Varignano non è più la zona con la cattiva nomea di un tempo. La delinquenza ci può essere né più né meno come dappertutto. Anzi credo che chi abita vicino alla Pineta rischi di più. Io ho l’attività qua da 15 anni, e da molto tempo non ho più problemi di sicurezza". Via della Resistenza ha problemi, ma anche viale Tobino. "E’ un’autostrada pericolosissima – sottolinea Gino Mori – c’è da rimanerci secchi. C’è il caos. Per non parlare di via del Pastore dove anche lì sfrecciano a razzo". Anche per Mori l’unica soluzione sono i dossi: "Se vogliamo che non succedano altre tragedie, vanno messi al più presto. Chi abita qui rischia la vita ogni giorno. Poi per il resto il quartiere avrebbe bisogno di maggior manutenzione e decoro. Non a caso non si vede mai nessuno, ma le tasse le paghiamo anche noi". Anche Patrizia Florio vede nero: "Il prossimo incidente sarà in via del Pastore dove tutti circolano come gli pare. Tutto il Varignano è così. Per non parlare poi dell’illuminazione stradale che non c’è. Anche in via della Resistenza: da quanto tempo è che non sistemano il lampione rotto? Bisogna forse aspettare un altro morto?. Il quartiere Apuania è messo male, siamo dimenticati da tutti. Al quartiere Lenci i palazzi cascano a pezzi e nessuno fa nulla, i bidoni dei rifiuti sono stracolmi. Addirittura c’è chi viene apposta per portare la propria sporcizia. Non si può andare avanti così. Mi auguro che questo sindaco non venga rieletto". «A sera la strada è buia – dice Sabrina Rosi – Anche il ponte di Maghetto è al buio. Se qualcuno si trova a passarci a piedi rischia grosso. Per non parlare poi dell’illuminazione in via della Resistenza. Ho tanti clienti in negozio che si lamentano per questo, ma anche per la pericolosità agli incroci. In via del Pastore angolo quartiere Bonifica sono avvenuti vari incidenti. Magari non mortali, ma sempre incidenti sono. Questo perchè la strada non è sicura e la gente sfreccia. S’è visto che fine ha fatto la povera Fatima. Il quartiere per il resto non è messo così male come viene descritto. Certo al Lenci ci sarebbe bisogno davvero di più manutenzione. Così è un disastro. Bisogna prenderne atto. I marciapiedi sono sfatti, ma d’altonde in quale altra parte della città sono messi bene? Se ti trovi a passare con una carrozzina o un passeggino, sei costretto ad andare sulla strada con il rischio che che qualcuno ti prenda a male parole. A me è successo". «Io di sera non esco – conclude Carlotta Cinquini, a spasso col prio cane – ma quello che è accaduto a Fatima sarebbe potuto succedere anche a me. A tutti noi. E’ stata una disgrazia che poteva essere evitata. Il giorno è più facile scampare ai pericoli, anche se la gente va a velocità troppo elevata. Vedi macchine che tirano dritto come se ci fossero solo loro sulla strada. Questo anche di giorno. Bisogna sempre avere gli occhi ben aperti se uno non vuole finire investito. C’è bisogno di maggior cura delle strade, dei marciapiedi, della segnaletica. In certi punti le strisce non si vedono più. Proprio come nel tratto in cui è successo l’incidente a Fatima". © RIPRODUZIONE RISERVATA