Sigilli allo storico Seven Apples. Lo sfogo dei gestori

Il problema è burocratico: non è stato comunicato il subentro nella gestione del locale di Motrone

Il sigillo della polizia municipale all’ingresso dello storico locale di Motrone

Il sigillo della polizia municipale all’ingresso dello storico locale di Motrone

Marina di Pietrasanta (Lucca), 21 luglio 2020 - La notizia-choc, per il popolo della notte, è arrivata sabato quando all’ingresso della storica discoteca Seven Apples di Motrone sono apparsi i sigilli della polizia municipale. Un sequestro penale, come spiegano dal comando, dovuto alla mancata comunicazione del subentro del nuovo rappresentante legale che ha preso il timone dei Belluomini, fondatori del locale ben 49 anni fa. Ma la vicenda, che riguarda la sola discoteca e non l’annesso bagno ’Peninsula’, rischia di andare in tribunale perché gli stessi gestori, in un post sui social pieno d’amarezza, annunciano che faranno valere le proprie ragioni davanti a un giudice.

Secondo la versione fornita dal ’palazzo’, il cambio del rappresentante legale non sarebbe stato comunicato allo Sportello unico per le attività produttive (Suap) del Comune, il quale ha emesso un avvio di procedimento per sospendere l’attività finché il locale non si fosse messo in regola.

Venerdì sera, invece, il “Seven“ ha esercitato lo stesso la propria attività e all’indomani, di conseguenza, è scattato il sequestro penale ad opera della polizia municipale, con la conferma del magistrato attesa nel pomeriggio di ieri.

Nell’atto notificato e affisso agli ingressi è stato disposto il divieto a chiunque, senza l’autorizzazione della Procura, di "modificare lo stato dei luoghi e distogliere, sottrarre o distruggere" il bene sequestrato, pena le sanzioni previste dal codice penale.

Titolando il proprio messaggio con la frase "Superior stabat lupus, inferior agnus", chiaro riferimento alla celebre favola di Fedro, sabato i gestori hanno avvisato la clientela che la serata sarebbe stata giocoforza annullata.

"Per motivi meramente burocratici e non dipendenti dalla nostra volontà – recita il post – anzi, malgrado il nostro limpido e sempre leale operato e per precisa volontà della polizia municipale e del Comune, il ’Seven’ resterà chiuso. Lo comunichiamo con stupore per un’operazione eseguita in tempi tali da non consentire l’esercizio del costituzionale diritto al contraddittorio, in modi poco consoni e forme giuridicamente discutibili la cui valutazione sarà rimessa alla magistratura amministrativa, come già più volte accaduto in passato, ove abbiamo sempre visto riconosciute le ragioni di azienda e lavoratori. Ci scusiamo con i numerosi clienti venuti in Versilia ma che non troveranno una località turistica all’altezza delle loro aspettative". © RIPRODUZIONE RISERVATA