Viareggio, pulizie straordinarie sul molo assediato da cicche e lattine

Gli scogli sono invasi da rifiuti di ogni genere

La pulizia del molo (Umicini)

La pulizia del molo (Umicini)

Viareggio 10 settembre 2019 -  «Finalmente» , sbotta il pensionato balzando in piedi. Ha visto arrivare la spazzatrice da lontano, sono scesi gli operatori di Sea e si sono calati tra gli scogli lungo il Molo. La ‘pesca’, ieri, è cominciata di primo mattino: «Chissà cosa tireranno su da là sotto» si domanda ad alta voce. L’attesa è breve, e viene accontentato.

Dalla scogliera escono lattine e bottiglie di birra, per lo più. Una ciabatta, una scatola di polistirolo rosicchiata. Lungo il muretto fresco di restauro – dove hanno camminato in bilico tra la terra e il mare generazioni di bambini per mano ai nonni – gli operatori di Sea accatastano i rifiuti incastrati come muscoli tra i massi.

E’ la fotografia della città. Che si presenta come Giano, il mostro bifronte: da una parte spiagge pulite e arenili pettinati come il velluto; dall’altra, all’ombra gli scogli, rifiuti, alghe maleodoranti, scarti di qualche pic nic in putrefazione, carte, cartine e mozziconi di sigarette.

Centinaia e centinaia di mozziconi. «Ma la colpa è nostra, che non abbiamo più rispetto degli spazi in cui viviamo. Una volta – prosegue il pensionato viareggino – non era così. Anche i pescatori, prima di lanciare l’amo, si preoccupavano di pulire intorno allo scoglio su cui si sedevano. E dove restavo per ore... Qualcuno, in realtà, lo fa ancora. Ma è raro».

L’operazione di pulizia straordinaria del Molo disposta da Sea proseguirà per due o tre giorni, «Tutto il tempo che ci vorrà – spiega il presidente, Fabrizio Miracolo –. Si tratta di un intervento approfondito. Quattro gli operatori impiegati, una spazzatrice e un porter per caricare e portare via i rifiuti. Il Molo è il profilo della città, è il rifugio dei viareggini, non possiamo permettere che venga inquinato dalla maleducazione». «Gli scogli – ha scritto ancora Miracolo su Facebook – aspettano le carezze delle onde: con gli schiaffi degli incivili non ci sarà un domani».

Mdc