Pesca grossa e senza regole: la stangata. Multe e sequestro di cento chili di merce

I controlli della Capitaneria di Porto sia a terra che in mare

 La capitaneria ha effettuato un maxi sequestro

La capitaneria ha effettuato un maxi sequestro

Viareggio, 22 settembre 2018 - Si sono concentrati sull’attività di pesca i controlli della Capitaneria di Porto. E sia a terra che in mare sono volati verbali e sequestri. A dodici miglia dal porto di Viareggio la motovedetta della Guardia Costiera ha fermato un peschereccio, della marineria livornese, che stava utilizzando un sacco della rete a strascico con maglie di gran lunga inferiori a quelle consentite: meno di 15 millimetri a fronte dei 40 prescritti. L’utilizzo di attrezzature illegali, oltre ad aumentare notevolmente la capacità di pesca, impedisce la corretta riproduzione degli stock ittici – è infatti altamente probabile che vengano catturati esemplari al di sotto delle taglie minime previste dalla legge – oltre a provocare notevoli danni ai fondali ed all’ambiente marino.

A carico del comandante e dell’armatore del peschereccio, in solido, è scattata quindi la contestazione amministrativa da 4mila euro, oltre al sequestro delle attrezzature utilizzate e del pescato: 17 cassette per un totale di circa 77 chili di prodotti ittici, in gran parte triglie, seppie, sgombri e razze. I prodotti ittici sono stati devoluti in beneficenza alle mense di alcuni istituti ed associazioni locali, quali l’istituto delle Suore Dorotee, l’istituto delle Suore S. Marta-De Sortis ed Il Germoglio Onlus.

Cassette sotto sequestro e multe anche ai banchi del pesce. In un caso sono stati sequestrati 24 chili di prodotti ittici di varie specie, in quanto colui che li deteneva non è riuscito a documentarne la provenienza: i militari hanno proceduto quindi a sequestrare i prodotti ed elevare un verbale amministrativo da 1.500 euro per mancanza di tracciabilità. Durante un successivo controllo sono stati rinvenuti invece 7 chili di triglie ben al di sotto della taglia minima consentita: anche in questo caso i prodotti sono stati sequestrati e per il detentore è scattato un verbale da 5mila euro. Tutto il pescato è stato donato alla parrocchia di Sant’Andrea.

E i controlli in mare come a terra proseguiranno serrati: l’obiettivo primario della Guardia Costiera è la salvaguardia della risorse ittiche ed ambientali, ma anche la tutela degli operatori professionali che rispettano le regole.